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"Pisa, elogio di un popolo fiero"

Il premio di giornalismo sportivo ‘San Michele degli scalzi’. Jacobelli: "Qui il calcio lega la comunità"

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"Sono felice di ricevere questo premio qui perché ricordo con grande piacere la fierezza della gente di Pisa negli anni difficili della fine della gestione Petroni quando con grande dignità si batterono per salvare la squadra della propria città: ecco il calcio, a Pisa, è qualcosa di più e di diverso che lega la comunità alla sua squadra ed è per questo che quando racconti le vicende del Pisa racconti anche le sorti di una città". Così il direttore di Tuttosport, Xavier Jacobelli, ha salutato la platea delle Officine Garibaldi ricevendo il premio di giornalismo sportivo "San Michele degli Scalzi". "Ed è per questo - ha concluso – che in quel periodo la città si era legata a una persona come Rino Gattuso che, tanto quanto i pisani, ha sempre difeso e parlato di Pisa e del Pisa con tanta fierezza". Il premio giornalistico, promosso dal comitato Le Piagge, e presieduto da Antonio Schena, con il patrocinio dell’ordine dei giornalisti della Toscana, è alla sua prima edizione ed è stato dedicato alla memoria di Gigi Simoni, un campione dello sport che si è innamorato della città e che ha saputo imporsi nella sua professione facendo della mitezza e dell’educazione la cifra della sua esistenza. "Sono orgoglioso di ricevere questo premio ricordando Gigi - ha osservato Saverio Bargagna, collega de La Nazione tra i premiati dalla giuria – perché mi rivedo nel suo stile. Riuscire a imporsi, nel proprio campo, con la forza della gentilezza. Rispettando gli altri senza farsi sovrastare da chi urla più forte. Una lezione che, anche noi giornalisti, dobbiamo fare nostra e applicarla al nostro lavoro". Scegliendo l’etica di un giornalismo al servizio del lettori, ha aggiunto Antonio Scuglia, de Il Tirreno, anche lui insignito del premio: "Arrivai qui da studente negli anni Ottanta e la città è cambiata tanto ma io ne sono innamorato oggi come allora". Durante la cerimonia Monica Fontani, ha ricevuto il premio in nome di suo marito e ha evidenziato "come la metamorfosi del giornalismo in questi anni non lo abbia neppure sfiorato: oggi sono gli addetti stampa dei club a dettare i tempi delle interviste ai protagonisti, lui invece ha sempre concesso il suo tempo a tutti senza infingimenti". Infine, hanno ricevuto il premio anche David Mazzinghi, figlio di Sandro, indimenticato campione di pugilato recentemente scomparso, ed Elio Catola, ostacolista azzurro che ha partecipato alle olimpiadi di Roma del 1960. "Il premio - ha concluso Antonio Schena - è il frutto dell’impegno di un gruppo di lavoro composto da Pino Calo, Giancarlo Freggia, Giovanni Manenti, Stefano Mecenate, Giorgio Micheletti, Alfonso Nardella, Riccardo Silvestri e Michele Taddei".

Gab. Mas.