
Un momento della passeggiata della pace dei bambini della Oberdan
La pace si impara da bambini. E’ il messaggio forte e chiaro che arriva dalle scuole primarie cittadine che ieri mattina si sono ritrovate al parco Mau a le Piagge per affermarlo tutti insieme: piccoli alunni, insegnanti e genitori, che hanno compiuto una "passeggiata della pace", cantando e sventolando striscioni scritti e disegnati da loro, arcobaleni che chiedono un mondo senza guerra. L’iniziativa è nata da un’idea delle insegnanti della scuola primaria Oberdan, dell’Istituto comprensivo Vincenzo Galilei, a cui hanno aderito subito e con entusiasmo la scuola primaria Parmini, dello stesso istituto, e la primaria Damiano Chiesa. "Come istituto costruttore di gentilezza non potevamo rimanere in silenzio di fronte alla situazione internazionale che stiamo vivendo- afferma la referente di plesso delle scuole Oberdan Alessandra Pellegrini- è giusto trasmettere ai bambini che senza pace non c’è futuro, così come accade nei paesi dove la guerra distrugge scuole, case, certezze. I bambini hanno raccolto subito il valore di questa iniziativa, preparandosi insieme con entusiasmo, noi abbiamo dato il via, ma siamo stati seguiti con calore dalle tante persone che oggi hanno camminato con noi". Un percorso partito alle 10.30 dal parco intitolato a Maurizio Alberti, dove gli alunni delle scuole hanno ascoltato i progetti legati al parco inclusivo nato nel 2019 e che, come affermato da alcuni rappresentanti del gruppo della curva nord, nei prossimi anni sarà ancora al centro di cambiamenti, con l’istallazione di nuovi giochi, di uno scivolo alto nove metri che dal viale delle Piagge permetterà l’ingresso al parco, e altre soluzioni utili per la fruizione delle aree verdi da parte di persone con disabilità.
"Crediamo che sia fondamentale insegnare ai bambini l’importanza dei valori della pace e del rispetto reciproco, nella propria unicità e diversità gli uni dagli altri- ha affermato Maria Teresa Chioccola, docente della primaria Oberdan- questo è ciò che è davvero importante, al di là degli errori di ortografia e dell’aspetto prettamente didattico del nostro lavoro".
Alessandra Alderigi