
Il report del Sole 24Ore sulla qualità della vita per fasce d’età nei capoluoghi di provincia. Scalate 10 posizioni per servizi scolastici, pediatri e numero di laureati. Male gli anziani.
di Mario Ferrari
PISA
Pisa non è un paese per vecchi, ma lo è per i bambini. È questo uno degli aspetti che emerge dalla classifica ‘Qualità della vita per fasce d’età’ pubblicata sul Sole24Ore, presentata al Festival dell’Economia di Trento con l’obiettivo di misurare su scala nazionale il benessere di bambini, giovani e anziani nelle province italiane. Una graduatoria che analizza la risposta dei territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali, in ottica di servizi, condizioni di vita e opportunità. E Pisa ne esce mediamente bene, con i risultati migliori riguardo la classifica per la tenera età (15esima su 107 province, l’anno scorso era 25esima) e posizionamenti sufficienti in giovani (da 67esima nel 2024 a 52esima nel 2025) e anziani (dove si perdono 3 posizioni sulla scorsa classifica, arrivando al 56esimo posto). Analizzando gli aspetti positivi, sotto la Torre cresce la qualità della vita dei bambini, soprattutto per quanto riguarda la presenza di pediatri attivi ogni mille residenti, dove Pisa è a pochi passi dal podio (8° posto). Alta classifica anche per la percentuale di edifici scolastici con la mensa (14° posto) e per il numero di bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l’infanzia (23° posto) e delitti contro minori (26°, risalita di 40 posizioni). Buona posizione anche per competenza numerica (32) e alfabetica (35), spazi verdi attrezzati (38), scuole con palestra (39), Relazioni sociali (41°), per la retta della mensa scolastica (42° posto) e progetti Pnrr per l’istruzione, dove si passa dal 55esimo al 44esimo posto.
Un po’ peggio riguardo la spesa sociale per famiglie e minori (49° posto), tasso di fecondità, ossia il numero di figli per donna, dove Pisa è solo 54esima. Male invece per Indice sport e bambini 73 e resta come nel 2024 l’aspetto negativo dello spazio abitativo: la provincia è all’87° posto. Man mano che aumenta l’età, invece, si registrano più criticità e la posizione della città con 30mila studenti è nettamente più bassa, ancorché sufficiente.
Se da un lato la provincia pisana gode di uno - e per certi versi scontato - alto numero di laureati (16° posto), di una grande quantità di spettacoli (20°), bassa disoccupazione tra 15 e 34 anni (22° posto, una risalita di ben 22 posizioni) e una sufficiente trasformazione di contratti a tempo indeterminato (45° posto), le vere note dolenti sono altre. E si registrano nella percezione di insicurezza (64° posto), incidenti stradali notturni (70°), nell’età media del primo figlio (72°), nell’imprenditorialità giovanile (79°), negli amministratori comunali under 40 (83°, l’anno scorso era 77°) ma soprattutto nel canone di locazione, postazione in cui si nota la devastante incidenza del caro affitti: Pisa è 100esima su 107 province. Da sottolineare il dato particolarmente triste della soddisfazione per il proprio lavoro tra giovani, per la quale Pisa è soltanto 73esima. Riguardo la qualità della vita degli anziani nella nostra provincia, la situazione è leggermente peggiorata rispetto al 2024, perdendo 3 posizioni, rimanendo appena sotto la metà classifica. Si abbassa la speranza di vita dopo i 65 anni dal 24° al 36° posto, il numero di geriatri attivi ogni 10mila abitanti over 65 (perse quasi 20 posizioni, dalla 35esima alla 52esima) e c’è un calo per . I lati positivi sono la spesa sociale per gli anziani, dove Pisa è 25esima, il consumo di farmaci per malattie croniche e gli infermieri (entrambi al 28° posto), più che sufficiente poi l’importo medio delle pensioni di vecchiaia (39° posto), il numero di orti urbani (44°) e di letti nelle rsa (48°) e il basso importo pensionistico (50°). Male invece per quanto riguarda gli anziani soli (61° posto), l’esposizione a inquinamento acustico (75°) ma soprattutto per il consumo di farmaci per l’obesità (92°) e per la depressione, in cui Pisa è 103esima su 107.