"L’ultima uscita su Piazza Viviani del governatore Giani denota una scarsa conoscenza del luogo, una mancanza di rispetto per chi ci vive e indubbiamente anche un impensabile attacco al Comune e ai suoi tecnici. Giani forse non sa come si chiamasse quel pezzo di terra lasciato informe per cento anni almeno, cioè “Paduletto”, questo perché non avendo fognature, si allagava sempre di acqua piovana raccolta dal contorno". Al presidente della Regione ribatte a distanza il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Maurizio Nerini. "Non bisogna essere ingegneri per capirlo – continua Nerini – , mai si è trattato di acqua salata come è successo in questi giorni per l’incuria derivata dalle mancate promesse, dai lavori eseguiti male, dalla mancanza di attenzione ad un territorio che forse solo non votava nella maniera giusta. Quello che non è stato possibile in decenni di regime lo è stato col buon senso e la voglia di fare della prima giunta Conti che ha acquisito la gran parte dell’area dalla Aoup e ha fatto fare un progetto dai tecnici comunali".
"Progetto può non piacere – insiste Nerini – , ma è in linea con lo stile delle altre due piazze marinesi Baleari e Gorgona rifatte recentemente, approvato dalla Sovrintendenza valutando peculiare l’innalzamento della parte centrale “affinché si veda il mare”, mettendo in sicurezza tutta la piazza con lavori di fognatura prima inesistenti. Quindi risultano assurde le idee di Giani, manco dirlo avallate dal capogruppo del Pd, che l’acqua salata venga proiettata tra le case ai lati, perché l’acqua salata li, semplicemente non deve arrivare, e tanto di più il sostenere il rifacimento di un progetto finito. A questo punto credo sia giusto Il Comune debba chiedere i danni alla Regione per una piazza quasi terminata devastata, se non altro per le parole sprezzanti del governatore".