SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Pettinelli, 90 anni da giornalista: "Quando rubai la penna a Gorbaciov"

Premiato in Comune, la sua avventurosa storia di cronista raccolta nel libro "Fausto raccontami"

Fausto Pettinelli giornalista de La Nazione, Ansa e Rai ricevuto martedì sera in Comune a Ponsacco

Fausto Pettinelli giornalista de La Nazione, Ansa e Rai ricevuto martedì sera in Comune a Ponsacco

Ci sono tic, difetti e battute dei politici della prima Repubblica. Bettino Craxi che veniva chiamato ’chiorba’ dal parlamentare pontederese Giacomo Maccheroni. Le bizze del Presidente della Repubblica Sandro Pertini quando perse la ppa a Oxford e la penna rubata da Pettinelli a Gorbaciov, dopo una conferenza stampa al Cremlino. Questi alcuni degli aneddoti del libro "Fausto raccontami", che raccoglie storie ed esperienze di Fausto Pettinelli, giornalista ponsacchino de La Nazione, Ansa e poi Rai. Pettinelli che, peraltro, è stato ricevuto martedì sera in consiglio comunale e premiato dal sindaco con una targa per i suoi 90 anni compiuti lo scorso 13 luglio. Il libro, dicevamo, è in omaggio con la rivista il Ponte di Sacco e (solo) fino a settembre si può trovare nelle librerie e nelle edicole di Ponsacco (2 euro rivista più libro). Edito dalla Nuovastampa, il volume nasce da un’intervista di Pettinelli con Giampaolo Grassi, giornalista ponsacchino dell’Ansa.

Un concentrato di aneddoti come ciò che avvenne quel pomeriggio dell’estate 1968, mentre in auto percorreva una strada secondaria, all’improvviso gli sbucò davanti una donna allucinata, col vestito strappato e inzuppato di pioggia e fango. Lui non sapeva chi fosse, ma intuì perché lei si trovasse lì e perché fosse in quelle condizioni. Era la contessa Diana Agusta, gli Agusta degli elicotteri, sopravvissuta a un disastro aereo accaduto a poca distanza. "Un DC8 dell’Alitalia - ricorda Fausto raccontando quella tragedia aerea - aveva tentato un atterraggio di fortuna, perché stava precipitando. Ma fu una strage".

Nelle 90 pagine del libro, aneddoti e ricordi scorrono illuminando persone ed epoche: gli Anni di piombo, la Guerra fredda, la Dolce vita, i protagonisti della politica, Tangentopoli… C’è il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, che Pettinelli raccontò in presa diretta. Era riuscito a entrare nel palazzo di fronte. "Non potendomi affacciare – racconta – studiai l’angolazione dei vetri della finestra accostata che, facendo da specchio, mi consentivano, senza essere visto, di controllare dall’interno i movimenti nella strada. Fu così che divenni uno dei pochi giornalisti testimoni della macabra scena, la scoperta del corpo dell’onorevole Moro rannicchiato nel baule di una Renault 4".

E poi quella penna ’rubata’ al Cremlino. Il presidente russo gliel’aveva prestata, accorgendosi che quella di Fausto aveva smesso di funzionare, ma alla fine "invece di lasciarla sul tavolo presidenziale - racconta Pettinelli - fingendo una distrazione un po’ ponsacchina me la infilai in tasca, con nonchalance". Sembrano tratti da film anche i racconti dei primi passi nel giornalismo, che Fausto mosse con lo zio Orazio Pettinelli, pontederese, cronista della Nazione. "Un giorno, a Fornacette - ricorda Fausto - un camion travolse e uccise due operai che lavoravano allo smantellamento della vecchia linea ferrata del tram Pisa-Pontedera, lo strasciapoveri, come lo chiamavano i pontederesi. Orazio, subito informato dai carabinieri, chiamò Gigi", cioè Luigi Mannucci, storico tassista di Pontedera. "Con la 1400 tirata a lucido si partì di gran carriera, ma sul luogo della sciagura trovammo soltanto il camion di traverso alla strada. I due morti erano già stati portati via. Orazio, con la massima disinvoltura, ordinò a Gigi e a me di sdraiarci fra le ruote del camion, ci fece coprire con un lenzuolo e un fotografo ci sparò a raffica un rullino".

Chiude il libro una postfazione di Giannantonio Pettinelli, figlio di Fausto, anche lui giornalista dell’Ansa. "È stato come vedere un puzzle ricomporsi davanti agli occhi: quel padre che a casa tornava stanco, a volte pensieroso, era anche l’uomo che aveva seguito tensioni internazionali, che aveva raccontato crisi di governo, congressi politici, proteste, documentato vicende al confine tra la cronaca e la storia".