
Pontremoli, al mitico portiere il premio dedicato alla letteratura sportiva "Per me è sempre stato importante battere me stesso, non gli altri". Milena Palminteri con “Come l’arancio amaro” vince la storica fascetta.
Letteratura sportiva e romanzi hanno riempito la gerla dei due Premi Bancarella che nel weekend sul palco di Piazza della Repubblica a Pontremoli hanno portato scrittori, protagonisti sportivi, giornalisti e librai per mettere sul podio i volumi in attesa di esibire le prestigiose fascette. Libri per tutti gusti, ma c’è un filone pop trasversale ai generi, che trova affermazione attraverso il voto delle diverse giurie. Nella graduatoria del ‘Bancarella Sport’ sul primo gradino del podio è salito Gianluigi Buffon autore dell’autobiografia “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi” (Mondadori). Lunga attesa ieri sera poi per il vincitore del Bancarella, risultato il romanzo “Come l’arancio amaro” di Milena Palminteri con 204 preferenze.
Gigi Buffon, monumento vivente del calcio italiano, ha alzato l’ennesima coppa, stavolta sul palcoscenico di un contest letterario con il racconto della sua vita, lasciando da parte l’elenco delle gesta sportive e mettendo a fuoco la crescita personale: sogni, valori, contraddizioni e tormenti. Un libro sul calcio, ma anche il ritratto intimo di un uomo che ha saputo valicare la gloria e l’orgoglio. Al suo libro 193 voti su 289 schede della giuria composta da librai, giornalisti e panathleti. "Sono felice di avere vinto questo premio – ha detto Buffon al momento di ricevere la scultura del San Giovanni di Dio, simbolo dei librai, realizzata dallo scultore Umberto Piombino –. E’ la storia della mia vita, non la cronaca della carriera sportiva. Non mi piacciono le autocelebrazioni, volevo solo mettere in mostra gli aspetti più riservati della mia personalità. Confesso di essere a disagio nel ritirare i premi perché per me è sempre stato importante competere per battere me stesso non gli altri ".
A consegnare la statuetta a Gianluigi Buffon, Ignazio Landi Presidente della Fondazione Città del Libro, il sindaco di Pontremoli Jacopo Maria Ferri e la dottoressa Paola Rubbi in rappresentanza di Vittoria Assicurazioni, main sponsor dell’evento. Di seguito si sono classificati “Vertical. Il romanzo di Gigi Riva” di Paolo Piras (66thand2nd) 160 , “Giù la testa” di Claudio Colombo (Hoepli) 134, “La mia vita controvento” di Reinhold Messner (Corbaccio) 128, “Senna. Le verità” (Minerva) 124 e “Gioco sporco” di Nicola Calathopoulos (Gallucci) 119. Sono racconti di eroi sportivi che con le loro imprese hanno stravolto la vita di generazioni di ragazzi e di atleti. Gigi Riva, Gianluigi Buffon, bandiere di Cagliari e Juventus, legati da un filo invisibile di continuità nella Nazionale. I pugni incrociati tra Foreman ed Alì a Kinshasa, all’alba di una rivoluzione, gli occhi malinconici di Senna, Pantani, Maradona, la loro solitudine interiore. La stessa solitudine, ma accentuata in maniera diversa, di Reinhold Messner, il cacciatore di vette.
Il salotto con gli autori sul palco è stato condotto da Sara Benci, giornalista di Sky Sport e da Paolo Liguori, direttore di Tgcom24. Presenti sul palco anche Gianlugi Facchetti, che aveva ricevuto il Premio Panathlon per il libro "Capitani. Miti, esempi, bandiere" (Piemme), il telecronista Alessandro Piccinini (Premio Bruno Raschi alla carriera) e Massimo Calandri, autore del volume “Segnalato. Siamo la fossa dei grifoni e gridiamo Genoa alè!". Una menzione particolare per lo studente Santiago Giannetti dell’Istituto Pacinotti-Belmesseri, che ha realizzato l’immagine utilizzata per il manifesto.
E ieri sera la cerimonia del Bancarella condotta da Valeria De March, giornalista televisiva di Mediaset. I finalisti erano “Come l’arancio amaro” di Milena Palminteri (Bompiani), “Il dio che hai scelto per me” di Martina Pucciarelli (Harper Collins), “Il pendio dei noci” di Gianni Oliva (Mondadori), “La fame del cigno” di Luca Mercadante (Sellerio), “La ragazza con la gonna a fiori” di Guido Rodriguez (Morellini) e “Luisa” di Paola Jacobbi (Sonzogno).
Emozionante poi l’assegnazione del Premio Bancarella Unicum al libro “Spera”, scritto da Papa Francesco e curato dal giornalista Carlo Musso per Mondadori, intervistato sul palco da Lucia Capuzzi, giornalista di ‘Avvenire’. Un omaggio speciale voluto dai librai per ricordare Papa Bergoglio. Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir commovente ma capace di umorismo, che rappresenta il romanzo di una vita e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future.
Natalino Benacci