Parola alle giornaliste. Il racconto al femminile della professione: "Più donne al vertice"

Ieri al Comune il convegno che ha visto coinvolte diverse professioniste sul tema delle pari opportunità nel mondo dell’informazione "Nelle redazioni il quadro è migliorato rispetto al passato".

Parola alle giornaliste. Il racconto al femminile della professione: "Più donne al vertice"

Parola alle giornaliste. Il racconto al femminile della professione: "Più donne al vertice"

Uno spaccato del giornalismo pisano nel segno dell’empowerment femminile. Si è svolto ieri nella Sala delle Baleari di Palazzo Gambacorti il convegno che ha visto protagoniste diverse professioniste del settore, le cui testimonianze sono confluite nel racconto al femminile di una professione essenziale per la vita democratica della società. Protagoniste dell’evento Paola Zerboni, Alessandra Alderigi, Elisa Bani, Assunta De Salvo, Valeria Caldelli, Francesca Franceschi, Simona Giuntini, Emanuela Del Mauro, Eleonora Mancini, Candida Virgone, Roberta Galli. Le partecipanti hanno delineato un quadro sicuramente mutato rispetto a qualche decennio fa, quando era più difficile per le donne farsi strada in un settore a conduzione prevalentemente maschile. "Ad oggi, almeno nel mio giornale, la presenza femminile nelle redazioni è in aumento rispetto al passato e si trovano più donne in posizioni di vertice", spiega Paola Zerboni, caposervizio della redazione di Pisa-Pontedera de "La Nazione", lanciando un segnale di fiducia. Nessuna differenza sulla carta, in termini di contratti salariali o possibilità di carriera, "ma nella pratica opportunità diverse per uomini e donne a seconda delle scelte di vita - afferma invece Elisa Bani - L’Italia purtroppo è un paese che ancora oggi costringe a scegliere, non aiutando abbastanza le donne a conciliare vita privata e lavorativa".

Le giornaliste si sono poi confrontate sul loro approccio a un mestiere in continua evoluzione e profondamente minato dall’avvento dei social e dai cambiamenti che stanno investendo il mondo dell’informazione, rivendicando però con orgoglio la scelta di dedicarsi al racconto della vita delle persone e ricordando l’importanza di farlo sempre con empatia e sensibilità.

Stefania Tavella