
"Cinema e diversità. Tre film sulla disabilità nel cinema contemporaneo" è il titolo della tesi di Paolo Castiglia, studente con disabilità motoria, che lunedì si è laureato con 110110 e lode in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all’Università di Pisa. "Non potrei essere più felice di aver concluso questa prima parte del mio percorso universitario - ha commentato il neodottore - perché da subito, grazie all’insostituibile e preziosa solerzia di Alfonso Currieri e di tutto l’Ufficio Servizi per l’Integrazione di studenti con disabilità, la mia inclusione all’interno del sistema universitario è stata totale e priva di ostacoli".
Castiglia nella sua tesi, discussa a distanza, ha ricostruito la rappresentazione sociale della diversità nel cinema, portando alla luce il reticolo di pregiudizi, stereotipi, stigmatizzazioni o riduzioni retoriche della figura del disabile. Le tipologie di personaggi che si ritrovano sul grande schermo, dal freak fino al disabile genio, hanno infatti in buona parte ostacolato una restituzione più profonda e autentica di questa figura. Il lavoro dello studente si è concentrato su tre film recenti: "Lo scafandro e la farfalla" (Julian Schnabel, 2007), "Wonder" (Stephen Chbosky, 2017) e "La forma dell’acqua" (Guillermo Del Toro, 2017). "La normalità - ha osservato Castiglia - è solo un’impostazione mentale e sta alla società e all’ambiente con il quale ci interfacciamo costruire un’idea di diversità che arricchisce e non divide. In quest’ottica, la mia carriera universitaria all’ateneo pisano è stata assolutamente positiva, sia per l’alto livello della sua offerta formativa, sia per l’umanità e la competenza del personale universitario nella sua interezza". Secondo il professor, Maurizio Ambrosini, tutor dello studente disabile, "accompagnare lo sviluppo di questa tesi mi ha portato a conoscere uno sguardo che indaga lucidamente e nello stesso tempo prende posizione: un ragionamento critico che non fa sconti ma riserva a ogni testo filmico un’attenzione appassionata".