
Le indagini sono state svolte dalla polizia di Stato con la Digos che ha analizzato materiale e video (. foto repertorio
Sospensioni e attività extra di rieducazione e riappropriazione degli spazi. Presidi e consigli d’istituto hanno già preso alcuni provvedimenti per i danni da decine di migliaia di euro, dopo le occupazioni di dicembre scorso nelle scuole. Proseguono poi, sul piano penale, le indagini per individuare i responsabili di alcune devastazioni. Si è trattato di persone arrivate dall’esterno, di interni o di entrambi? In quei giorni, giravano, rimbalzati su whatsapp chat anonime che invitavano i giovani alla distruzione.
La polizia di Stato con la Digos ha effettuato ulteriori approfondimenti sulla base anche delle denunce che gli stessi dirigenti scolastici hanno presentato alle forze dell’ordine e i risultati di queste nuove investigazioni sono state inviate alla procura per i minorenni di Firenze per valutare le eventuali responsabilità e le varie posizioni e prendere poi i provvedimenti del caso.
Gli investigatori hanno a disposizione alcuni video, le testimonianze, ma anche il materiale abbandonato nelle aule.
Non tutte le occupazioni, però, sono finite con i danni. L’ondata di proteste era iniziata il martedì del 10 dicembre, con l’occupazione di Dini e Buonarroti e il tentativo, poi fallito, al Galilei. Proteste poi, in alcuni casi, come quello del Santoni e il Da Vinci di Pisa e del Pesenti di Cascina, sfociate in danni per cui sono partite le denunce.
Sulle motivazioni delle occupazioni, gli studenti dei vari collettivi avevano puntato il dito contro Roma: "Abbiamo deciso di unirci come studenti per andare ad amplificare il nostro dissenso contro le manovre governative in atto", le parole riportate nei comunicati pubblicati online, che fanno riferimento al decreto Valditara e alla riforma Bernini.
An. Cas.