
"Noi aiutiamo i malati e le loro famiglie, ma servono più fondi"
Come nasce l’associazione "La vita oltre lo specchio"?
"Nasce a Pisa nel 2014 per volontà di alcuni genitori, ex pazienti e operatori del Centro Arianna, un centro ambulatoriale di Pisa specializzato nella cura dei disturbi alimentari".
Qual è lo scopo?
"Lo scopo è sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla gravità e complessità di queste malattie che colpiscono molti giovani e che se non curati precocemente rischiano di divenire cronici e di compromettere o rendere molto difficile il loro inserimento sociale, lavorativo e relazionale. L’associazione inoltre è vicina ai familiari delle persone che si ammalano, offrendo gruppi di aiuto e sportelli di ascolto. Molto importanti sono le attività di prevenzione, di educazione alimentare e di stili di vita che aiutino a stare bene con se stessi e con gli altri, in particolare quelli svolti nelle scuole. Facciamo molte attività di aggregazione e di svago, per migliorare la qualità di vita di chi soffre di un disturbo alimentare e dei suoi familiari".
Chi finanzia i vostri progetti?
"I professionisti svolgono una parte di attività in volontariato, ma per un’ altra parte devono essere retribuiti. I nostri progetti sono stati finanziati da parte della Società della Salute e di Fondazione Pisa".
Quali le difficoltà riscontrate?
"Da quest’anno, purtroppo, la Sds, che è un consorzio di Comuni, non può più disporre dei fondi che le venivano assegnati dalla Regione. Abbiamo bisogno di raccogliere fondi".