
Le attività di acconciatura, estetica, tatuaggio e piercing non ci stanno. Il nuovo Dpcm prevede la chiusura zona rossa. E dopo un anno di pandemia, e di colori a singhiozzo, è l’ennesima mazzata per il settore. Il portavoce degli Acconciatori della Cna Pisa Carlo Musto (foto a sinistra) e la portavoce delle Estetiste Antonella Orsini (foto a destra), fanno sentire la loro voce: "Le misure di contenimento del virus nelle zone rosse, introdotte a novembre dello scorso anno e confermate nei successivi decreti, hanno consentito la prosecuzione dell’attività ai parrucchieri, e successivamente anche alle estetiste e ai tatuatori e piercer, riconoscendo di fatto l’efficacia dei protocolli di sicurezza a cui le imprese del settore si sono adeguate. Non è un caso che i saloni, in questi mesi, non abbiano in alcun modo rappresentato fonte di contagio. Appare, pertanto, incomprensibile e priva di motivazioni oggettive la repentina e inaspettata esclusione dal novero dalle attività di servizio ammesse in zona rossa. La Cna chiede – proseguono - che queste categorie, già penalizzate dalle restrizioni sociali e dal forte calo dei consumi, non siano punite di nuovo e senza motivazioni oggettive". Ma c’è anche un altro aspetto secondo Orsini e Musto: "Già nei primi giorni in cui Pistoia e Siena, oltre a Cecina sono tornate in zona rossa, ci sono giunte segnalazioni che alcuni uffici pubblici hanno diffuso informazioni errate rispetto alle sanzioni per gli spostamenti fra comuni, sostenendo che il parrucchiere o l’estetista sono sottoposti a sanzione se prestano la loro opera a clienti provenienti da altri comuni. In realtà il divieto di spostamento grava sulle persone non sui saloni".