
"No alla base militare. Date i soldi allo studio"
Un’assemblea studentesca di ateneo è sfociata nell’occupazione del Polo Carmignani e nel presidio di ieri mattina, davanti al rettorato. Gli studenti si sono uniti per un "no" secco alla base al Cisam e sulla questione del diritto allo studio. "Entro il 2024 si stima un taglio di un quarto delle borse di studio, di 650 posti alloggio, oltre alla riduzione dei servizi e ristrutturazione della loro erogazione". E così con questa motivazione, al grido "Fateci spazio", gli studenti hanno occupato il Polo Carmignani a tempo indeterminato. "La decisione della Regione di non erogare più i contributi per il diritto allo studio – si legge in una nota – , per recuperare le risorse tramite fondi Pnrr, è inaccettabile e pericolosa. Alla meglio, nella relazione prodotta dall’Azienda regionale di Diritto allo Studio viene detto che i servizi erogati rimarranno gli stessi, alla peggio assisteremo all’ennesimo taglio. Anziché utilizzare i fondi Pnrr per potenziare il diritto allo studio,si decide di affrontare la ripartenza con un gioco sulla pelle della componente studentesca più fragile". Il presidio davanti al rettorato è durato circa due ore. Gli studenti, in una nota, chiedono a Unipi, "viste le convenzioni che ha con grandi aziende coinvolte nei conflitti bellici, di desecretare le informazioni inerenti a questi accordi rendendole pubbliche alla comunità accademica tutta, ma anche di cancellare quelli esistenti e andare nella direzione di non siglarne di ulteriori. Nonostante gli impegni di de-escalation presi dall’Ateneo e la divulgazione di alcuni accordi, ne abbiamo visto siglati di nuovi negli ultimi mesi, con la Nato". L’assemblea studentesca ha espresso "l’esigenza di valorizzare i saperi prodotti all’interno di Unipi nel contrasto alla militarizzazione e alla guerra e in generale in un’ottica di trasformazione ed incisività sul territorio in cui si vive". Secondo gli studenti "No base", Unipi è proprietaria di terreni interni e limitrofi al parco, adiacenti all’area in cui è prevista la parte più consistente della nuova base. "Una delle responsabilità dell’Ateneo è quella di tutelare queste aree, preziose dal punto di vista naturalistico e scientifico dalla costruzione di un’infrastruttura con pesanti conseguenze ambientali e sulla salute". Il rettore Riccardo Zucchi ha ammesso una delegazione di studenti alla riunione del Senato Accademico e ha promesso che "non appena conosceremo più nel dettaglio i progetti sia il consiglio di amministrazione che il Senato si esprimeranno su questa vicenda che ha certamente una grande rilevanza per il territorio".
Carlo Venturini