REDAZIONE PISA

Neonato invalido, chiesti 4 milioni all’Aoup

Sanità. Danni cerebrali dopo il parto al Santa Chiara

Neonato (foto di repertorio)

Pisa, 8 maggio 2019 - Ultima udienza prima della verità. La vicenda del neonato rimasto invalido al 75% dopo il parto «in sofferenza» al Santa Chiara è approdata ieri in Corte d’Appello di Firenze dove è finita ‘virtualmente’. Da adesso, decorreranno 80 giorni complessivi (i rituali, previsti dal codice 60 giorni per memorie e i successivi 20 per le relative repliche) per limare le conclusioni delle rispettive parti. Il tribunale civile di Pisa, con sentenza del febbraio 2017, stabilì un risarcimento inferiore ai 2 milioni di euro.

Un importo considerato troppo basso dalla famiglia, assistita dall’avvocato Paolo Vinci, personaggio molto noto della tv e del diritto in ambito medico. Da qui l’opposizione con la richiesta di 4 milioni e mezzo avanzata all’Aoup: soldi utili e indispensabili per coprire le continue ed ingenti spese di assistenza del minore e la difficilissima vita dei suoi genitori, completamente stravolta. Ieri quindi il passaggio in Corte per precisare le conclusioni dopo la richiesta di appello incidentale. Dalla nascita del piccolo, dieci anni fa, la famiglia (originaria dell’Elba) infatti ha trascorso molto tempo in ospedale, approdando poi a un centro specializzato per la riabilitazione che si trova assai lontano da casa costringendo tra l’altro i due genitori a vivere separati proprio per permettere le cure necessarie al piccolo, seguito da una equipe in Lombardia.

Una lunga triste storia che inizia nel 2009. Quando la signora, dopo numerose contrazioni, era stata ricoverata al Santa Chiara. Fu anche dimessa per un breve periodo, salvo poi tornare nuovamente in ospedale. Il rischio – secondo la diagnosi dell’epoca – era parto pretermine. Alla fine venne sottoposta al cesareo. Un’odissea. Il piccolo nacque in sofferenza. Dagli esami successivi, venne constatato il danno cerebrale.

El. Cap.