ANTONIA CASINI
Cronaca

Sta male dopo la tac e muore. "Verità per nostra madre"

La signora Grazia Filippeschi, 76 anni. I figli presentano denuncia ai carabinieri: "Ha eseguito l’esame col contrasto, dopo 15 giorni di ospedale è deceduta"

Un ospedale

Un ospedale

Pisa, 18 ottobre 2023 – Un esame di controllo. Grazia Filippeschi di Ponsacco, 76 anni, era andata in ospedale, a Cisanello, il 29 settembre scorso, accompagnata da uno dei figli. Ma a casa sua da quel giorno, la sarta ora in pensione, non è più tornata. Si è sentita male "dopo un esame di controllo, di routine – spiegano i due figli, i fratelli Bellucci – una tac con mezzo di controllo a Radiologia". Le sue condizioni sono andate peggiorando sempre di più, è stata trasferita in Terapia intensiva. La signora è poi entrata in coma, non ha più ripreso conoscenza ed è morta sabato scorso, dopo due settimane di ricovero, fra la disperazione dei suoi cari. I figli hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Pisa per capire "che cosa sia succeso, sia la modalità della morte che le cause". La famiglia è assistita dall’avvocato Barbara Giusti del foro di Firenze. C’è stata una qualche responsabilità medica?

Si è ora in attesa di capire quando sarà fissata l’autopsia e se ci saranno persone indagate. "Chiediamo solo di ricostruire quello che è accaduto: nostra madre ha atteso dalle 16 alle 18.30 di poter eseguire l’esame, poi, non sappiamo che cosa sia accaduto. Dopo la tac ha domandato di andare in bagno. Non sappiamo altro", aggiungono i figli. "Abbiamo presentato anche una seconda denuncia perché ci hanno riconsegnato gli effetti personali di nostra mamma e mancano la fede e un altro anello che indossava quando è arrivata in ospedale". 

C’era stato un precedente a Pisa con alcuni aspetti comuni, altri differenti. Sei anni fa. Michele Felline, pensionato 69enne di Arena Metato, era andato al Santa Chiara per un controllo di routine, dopo un’operazione effettuata nel 2016. Non era la prima volta che faceva la tac con il mezzo di contrasto. Ma quel 3 ottobre 2017 cambiò qualcosa, il decesso avvenne in ospedale, subito dopo le manovre di rianimazione. Per quella morte era stata indagata una radiologa pisana difesa dall’avvocato Carlo Porcaro D’Ambrosio. Il caso era stato archiviato una prima volta. La famiglia di Felline si era opposta. Dopo nuove indagini, il pubblico ministero Miriam Pamela Romano aveva disposto due consulenze, ma alla fine la storia è stata archiviata definitivamente.