Minori non accompagnati. Pisa ne accoglie dodici: "Questione di aver cuore e stare dalla parte giusta"

A San Rossore il Prefetto D’Alessandro con il presidente del Parco Bani illustrano il piano per i ragazzini arrivati da Egitto, Guinea, Mali e Tunisia.

Minori non accompagnati. Pisa ne accoglie dodici: "Questione di aver cuore e stare dalla parte giusta"

Minori non accompagnati. Pisa ne accoglie dodici: "Questione di aver cuore e stare dalla parte giusta"

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

"Non è solo una questione di senso delle istituzioni, ma anche di avere cuore e stare dalla parte giusta" sono le parole con cui il presidente del parco, Lorenzo Bani ha accolto, ieri mattina il prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro, davanti a Cascine Nuove, dove in un appartamento ristrutturato risiedono dodici migranti minorenni non accompagnati. Il gruppo è composto da giovani adolescenti di età compresa tra i 14 e i 17 anni, provenienti da Egitto, Mali, Guinea e Tunisia. Ieri altri quattro ragazzi sono arrivati, mentre otto erano già stati accolti, come svelato da La Nazione la scorsa settimana. Per loro inizia anche un percorso di integrazione e formazione.

Ad occuparsi dei giovani, migranti, incaricata dalla Prefettura, è la cooperativa Comunità Terapeutica "L’Angolo" di Modena, che già gestisce il Centro Profughi di San Jacopo. "Pisa è sempre in grado di riuscire a mettere in piedi in maniera rapida, progetti innovativi, con uno spirito di estremo senso civico, anche in un momento di grande pressione come quella che stiamo vivendo in questi giorni" ha ricordato il prefetto di Pisa, Maria Luisa D’Alessandro.

"In una situazione difficile a livello nazionale, ci siamo resi disponibili a fare la nostra parte – ha spiegato il Presidente del Parco, Lorenzo Bani -. Vogliamo offrire loro un percorso di vera integrazione e formazione. Si sono già fatte avanti offrendo il loro contributo su questo fronte varie realtà, tra cui l’istituto Leonardo i cui volontari sono esperti nell’insegnamento di italiano e altre materie". I giovani migranti, infatti, dalle 9 a mezzogiorno e mezzo seguiranno delle lezioni di lingua italiana: "Non sarà l’unica cosa che insegneremo loro - commenta la professoressa Giuliana Biagioli di Leonardo Irta -. Tra le prime cose che porteremo a questi ragazzi ci sarà una carta geografica e la nostra Costituzione, che gli racconteremo essere la più bella del mondo". Educazione civica per ragazzi che non hanno ancora coscienza dello spazio e dei luoghi in cui sono stati catapultati e ai quali la professoressa spiegherà anche come stare in guardia contro eventualii episodi di razzismo. "Diremo loro che troveranno nel loro percorso in Italia anche delle persone che li discrimineranno per motivi razzisti – continua Biagioli -, ma non si devono preoccupare, perché anche gli italiani hanno subito in passato episodi di razzismo e come ne siamo venuti fuori noi, ne verranno fuori anche loro".

Nel frattempo, il prefetto D’Alessandro ritorna sulla questione dei migranti "accampati" fuori dalla questura di Pisa, la questione era stata raccontata dalle nostre pagine e ha visto il giornale La Nazione coinvolto nell’approdo ad una soluzione. "Grazie ad una telefonata con una giornalista de La Nazione, siamo riusciti a metterci in contatto con il capo della comunità pakistana a Pisa e l’unità migranti – racconta il prefetto -. Con loro si è instaurato un dialogo positivo che ci ha permesso di trovare degli alloggi temporanei. Nei prossimi giorni assorbiremo completamente la quota di chi era rimasto fuori dal processo di assorbimento dei Cas".