Litorale, l’ambulanza parte da Pisa "Mia madre morta fra le braccia"

Franca Rossi ha avuto un infarto, ma sul mare nel periodo invernale di notte non ci sono mezzi di soccorso. La figlia Nika Bassi: "Poteva essere salvata, ma senza la Palp i tempi d’attesa per chi abita qui sono lunghi".

di Ilaria Vallerini

E’ morta tra le braccia della figlia, nella sua casa di Marina di Pisa, mentre attendeva l’arrivo dell’ambulanza. Franca Rossi, marinese, 79 anni, si è accasciata al suolo per via di un infarto mercoledì sera, dopo cena. Quando è stata soccorsa dal personale del 118 "partito con un’ambulanza da Pisa", come racconta la figlia Nika Bassi, era già troppo tardi. "Una tragedia che si sarebbe potuta evitare se il litorale non fosse rimasto scoperto di notte", aggiunge la donna. Questa vicenda accende inevitabilmente i riflettori sulle tragiche conseguenze della chiusura della Palp, già annunciate da chi si era battuto per salvaguardare il presidio socio-sanitario che ha servito per lungo tempo l’intero litorale pisano. E sulla situazione di stand by della neonata Croce Azzurra ancora senza sede. "Sul litorale, nel periodo invernale, è attivo il servizio della Pubblica Assistenza di Pisa nel turno diurno 8-20, mentre di notte partono le ambulanze da Pisa o Livorno", spiega Marco Lo Cicero, direttore Pubblica Assistenza SR Pisa. "Mia madre ha avuto un infarto mercoledì sera, mentre si trovava a casa. E’ svenuta ed è caduta a terra, poi si è ripresa e ha trovato la forza di chiamarmi al telefono, per chiedermi aiuto. Mi trovavo a pochi metri da casa di mia madre, sono corsa subito ad aiutarla. Era ancora lucida, mi ha detto di aver avuto un infarto, che stava male e che non respirava. Ho chiamato immediatamente l’ambulanza erano le 21.27".

Momenti tragici in cui Bassi, che ha seguito un corso di primo soccorso, ha effettuato le manovre rianimatorie. "Alle 21.38 ho richiamato il 118 per sapere a che punto erano i soccorsi, mi hanno risposto che l’ambulanza era ancora in viaggio. Sono arrivati sul posto solo intorno alle 21.4521.46, ma era già troppo tardi. Mia madre aveva già smesso di respirare. E’ morta tra le mie braccia", racconta con un filo di voce la figlia. "Fa male rimanere impotenti di fronte alla morte e sapere che probabilmente, come è già successo in passato, se i soccorsi fossero partiti da Marina mia madre si sarebbe potuta salvare". La 79enne infatti era già stata colpita da quattro infarti in passato. "Agire in tempo in queste situazioni è essenziale – evidenzia Bassi –, ma purtroppo come è successo per mia madre sono stati persi minuti fondamentali che le avrebbero potuto salvare la vita. Una tragedia che si sarebbe potuta evitare con più senso civico, laddove la maggior parte dei residenti è prevalentemente anziana e per questo c’è maggior bisogno di un presidio sanitario fisso".