"L’invenzione geniale di mio babbo Dinamico"

Marina di Pisa è stata messa in ginocchio da una violenta mareggiata venerdì, distruggendo l'iconico retone colorato. La necessità di interventi per proteggere la località balneare dalle alluvioni dal mare è urgente, per garantire sicurezza ai marinesi.

"I retoni? Li ha inventati mio padre negli anni Cinquanta. Il primo che ha costruito è quello sulla riva destra di Boccadarno". Roberto Pieroni ricorda così la creatività di babbo Dinamico, autentica leggenda per i marinesi, che per primo realizzò quei capanni da pesca a Boccadarno. "Mi ricordo che allora - prosegue Pieroni - quando ero solo un ragazzino raggiungevo a piedi la spiaggia di San Rossore, che non era ancora mangiata dall’erosione costiera e si spingeva verso il largo per un chilometro in più rispetto ad oggi. Mio padre fu il primo a creare i retoni con la teleferica per calare la rete in acqua da una parte all’altra di Boccadarno", Oggi non vedere più l’iconico retone colorato abbattuto venerdì dalla violenta mareggiata che ha messo in ginocchio Marina di Pisa è, ammette Roberto, "un autentico colpo al cuore". "Spero possa essere ricostruito al più presto anche se trovandosi là in cima è di sicuro il più esposto alla furia dei marosi". Pieroni ricorda un altro aneddoto che descrive il "genio" di suo padre: "Si inventò il primo sistema automatico di pesca delle ‘cee’ (le anguille neonate, ndr) e tengo ancora a mente l’inizio di un articolo che La Nazione riservò a mio padre: ‘Non è vero che chi dorme non piglia pesci, Dinamico la sera va a dormire e la mattina li trova nella sua rete, progettata per funzionare automaticamente’". Intanto, in questi giorni drammatici non solo per i marinesi i più anziani ricordano che l’ultima alluvione dal mare risale a 61 anni fa: era il 16 dicembre 1962 e le onde altissime sfregiarono la località balneare, trasformando le strade in canali. Quell’evento calamitoso innescò il dibattito pubblico che portò alla realizzazione di dighe soffolte (cioè posizionate sul fondale marino) e di barriere frangiflutti per proteggere il centro abitato. Sessant’anni più tardi il tema è ancora d’attualità e gli interventi promessi da anni non sono più rinviabili. Marina e i marinesi hanno diritto a sentirsi sicuri.

Gab. Mas.