ILARIA VALLERINI
Cronaca

Libro Le mille e una Baghdad

Raccontare l’Iraq di oggi attraverso un capolavoro senza tempo. Il debutto di Carolina Paolicchi

Carolina Paolicchi con il suo libro «A Baghdad con Le. mille e una notte»

Carolina Paolicchi con il suo libro «A Baghdad con Le. mille e una notte»

Leggere Baghdad attraverso la lente de ‘Le mille e una notte’ in un viaggio alla scoperta di una città ferita dalle macerie della Storia, ma che non ha mai smesso di raccontarsi per restare in vita. Carolina Paolicchi, co-fondatrice di Astarte Edizioni, con il suo libro d’esordio ‘A Baghdad con Le Mille e una notte. Storie di sopravvivenza e rivoluzione’ (Perrone Editore - collana Passaggi di Dogana; 2025) è riuscita a inanellare, capitolo dopo capitolo, luoghi e storie in un affascinante e coinvolgente racconto collettivo che sposa mito, storia e memoria direttamente dalle voci di chi vive nella città irachena. Il volume, in uscita oggi in libreria, è stato presentato ieri sera da ‘Tra le righe’; per l’occasione l’autrice ha dialogato con il vice caporedattore della sede pisana de La Nazione, Saverio Bargagna e con Aurora De Angelis di Un Ponte Per.

"Tra maggio e giugno del 2024 sono andata a Baghdad per individuare nelle sue strade e nei suoi luoghi quello che ancora resiste nella memoria e nella cultura de ‘Le mille e una notte’ – ha spiegato Paolicchi –. Sono stata ospitata da ‘Un Ponte Per’ che ha sostenuto il progetto. Le persone che ho incontrato mi hanno guidata e accompagnata nelle mie ricerche, ho trovato una città cosmopolita e una classe giovanile molto aperta e attiva. Il viaggio è stato fondamentale per costruire il percorso narrativo del libro in cui ciascun capitolo corrisponde ad un luogo della città. Ho raccolto ore e ore di interviste e testimonianze, che comunque esemplificano solamente una minuscola parte della vita laggiù, e ciò che le collega è l’identificazione di Shahrazad con Baghdad – e con l’Iraq in generale – come se la città fosse un’incarnazione del racconto stesso: un continuo raccontarsi per sopravvivere, per mantenere intatta la propria memoria e identità, nonostante guerre, occupazioni e distruzione. Nel libro emerge anche il senso di sorellanza che arriva fino a noi e ci unisce, nel mito come nelle nostre vite geograficamente distanti, e che le narrazioni hanno il potere di riavvicinare. Shahrazad non sta solo cercando di sopravvivere, ma ricorre all’alleanza con sua sorella Dinarzad per salvare anche tutte le altre "sorelle" a cui è legata dallo stesso destino. Oggi come ieri la resistenza si costruisce con le storie – e passa, ancora una volta, da voce a voce, da sorella a sorella".