Alla Scuola Sant’Anna i libri diventano viventi. Non si tratta di una nuova invenzione tecnologica o un progetto futuribile, ma una biblioteca vera e propria, con bibliotecari e un catalogo di titoli tra cui scegliere dove però non c’è carta e, anziché gli occhi, si usano le orecchie. I libri, infatti, sono i ‘personaggi’ dell’ateneo che possono essere ’presi in prestito’ per raccontare la loro storia. Un’iniziativa per favorire il dialogo, abbattere i pregiudizi e promuovere la comprensione reciproca. La coordinatrice del progetto, Cristiana Neri (nella foto), spiega che "I nostri libri viventi saranno docenti, ricercatrici e ricercatori, allievi, ex-studenti e personale amministrativo, pronti a condividere storie avvincenti ed emozionanti". Tra i vari libri viventi, si potrà ascoltare della cooperazione Onu in Cina o in Africa con il professor Andrea De Guttry, la storia di come dalla disabilità si arriva all’esplorazione spaziale grazie all’esperienza del professor Tommaso Andreussi, o di come con coraggio e forza di volontà Eva Ceccatelli si è rialzata dalla malattia e ha giocato sotto rete alle Paralimpiadi e tanti altri ancora. Un modo per condividere con la cittadinanza, continua Neri, "non solo i risultati della ricerca, ma anche straordinarie storie di vita di persone che fanno parte della grande comunità della Scuola. Quest’anno, inoltre, a differenza del passato, non potremo aprire al pubblico la nostra meravigliosa biblioteca, attualmente chiusa per importanti lavori di ristrutturazione; per questo abbiamo pensato che la biblioteca stessa potesse uscire dai suoi spazi e trasferirsi nei suoi splendidi giardini, naturalmente non con libri di carta, ma con libri viventi".
"L’iniziativa - continua Cristiana Neri - mira a affrontare e sfidare stereotipi e preconcetti comuni attraverso racconti diretti da persone reali, creare uno spazio in cui diverse voci ed esperienze possano essere ascoltate e comprese, promuovendo una maggiore inclusività, invitare i partecipanti a riflettere su temi sociali e culturali, contribuendo a una maggiore consapevolezza e apertura mentale". "Un’occasione - conclude la coordinatrice - per utilizzare la narrazione come strumento di educazione e connessione le persone, facilitando un confronto costruttivo e significativo, stimolare la riflessione e abbattere alcuni pregiudizi, perché un libro non si giudica dalla copertina". L’evento, organizzato dal Public Engagement e dalla Biblioteca della Sant’Anna, inaugura la Bright Night e si terrà il 21 settembre dalle 17 nel giardino della Scuola. Info e prenotazioni sul sito Evenbrite.
Mario Ferrari