
"L’ecografia tra un anno O subito... a vario prezzo"
"Un anno di attesa per un’ecografia addominale a Firenze" è la denuncia dell’ex consigliere comunale di San Giuliano Terme, Riccardo Maini, che nel prenotare l’appuntamento per conto della moglie si è trovato di fronte ad una lista d’attesa lunghissima e a 100 km di distanza. "Mia moglie deve fare un’ecografia addominale – racconta Maini, ex generale dell’aeronautica ora in pensione -, per cui ho telefonato al Cup di Pisa, ma le date disponibili sono solo a distanza di un anno e per lo più a Firenze". Maini a quel punto si è rivolto al Cup libera professione. "Era l’unica cosa da fare – spiega -. Mi hanno trovato varie date disponibili, con possibilità di scelta a distanza nemmeno di dieci giorni. Mia moglie farà l’esame il 20 settembre. Ma soprattutto – denuncia il generale in pensione -, la cosa che non ho capito, è perché viene data la possibilità di scegliere tra tariffe diverse. Una visita, infatti mi è stata proposta a 100 euro, una a 140 e l’altra a 170 euro". Tutte le visite rientrano nell’esercizio della prestazione ambulatoriale in libera professione all’interno dell’ospedale di Cisanello, ma qual è il criterio con vengono decisi i prezzi si chiede Maini: "Tre tariffe diverse per la stessa visita. Con quale principio devo scegliere? Se pago di più aumenta la qualità oppure avrò sempre lo stesso servizio". Domande a cui l’ex consigliere non ha trovato risposta. Una denuncia che si aggiunge alle tante altre, e che contestano la sempre più difficoltà nel prenotare prestazioni ambulatoriali, soprattutto per quanto riguarda le visite di controllo e prevenzione. Un problema, quello delle liste d’attesa che è sicuramente uno di quelli più difficili da affrontare, anche per i ridotti ranghi di medici.
"Non è possibile che nell’arco di un anno non si trovi un posto libero – continua Maini-. mentre a pagamento vengono date addirittura tre opzioni nell’arco di dieci giorni". Su tre diversi prezzi invece Maini ne fa anche una questione di chiarezza con il pubblico e i cittadini: "Se proprio dobbiamo pagare, almeno che si mettano d’accordo per un’uniformità nelle tariffe, altrimenti così si confonde solamente il cittadino, che non sa quali differenze ci siano tra un servizio e l’altro". Enrico Mattia Del Punta