L’analisi severa del prof "Sbagliata la strategia E sono i numeri a dirlo"

"Paolo Martinelli ha preso 102 voti in meno rispetto al candidato del centrosinistra alla Camera, Stefano Ceccanti, che tuttavia non era sostenuto da alcuna forza civica né dal M5S. Michele Conti ha invece recuperato 6922 voti in più rispetto al candidato di centrodestra Ziello, anche lui senza il sostegno del civismo locale".

È impietosa l’analisi di Ranieri Bizzarri, ex componente dell’assemblea dem (ala renziana) e oggi semplice iscritto al Pd, dopo il voto del ballottaggio. Ed è un’analisi suffragata da ragionamenti, numeri, considerazioni, non esattamente della casalinga di Voghera, ma di uno che nel partito ci ha creduto e (forse, nonostante tutto) ci crede ancora. Ma – dice – non per questo è disposto "a bersi tutte le dichiarazioni post elettorali dei dirigenti che giustificano quella che suona come una battuta d’arresto grave, quasi come un buon risultato (pur se insufficiente per vincere) dal quale ripartire".

Bizzarri, membro della presidenza nazionale di LibertàEguale, think thank riformista vicinissimo al centrosinistra, si spinge pure oltre: "Potremmo aggiungere che al primo turno - dove Auletta correva da solo - Martinelli ha preso 2831 voti in meno di Ceccanti, mentre Conti ne ha presi 5169 in più di Ziello, ma il punto di fondo è chiaro". E qual è il punto di fondo? Bizzarri lo spiega nel suo ragionamento che parte dagli obiettivi che si era posto il Pd "a trazione ferrantiana-zambitiana" in questa tornata elettorale amministrativa: "La risposta - afferma Bizzarri - ce la dà la Zambito stessa, in questa intervista a caldo dopo le politiche del 2022. ‘A Pisa città il centrosinistra prende 5.600 voti in più delle destre. Un segnale incoraggiante in vista delle prossime amministrative. Per questo serve dare le gambe a quel cantiere avviato da tempo con tutte le forze politiche che condividono l’opposizione alla giunta di destra’. E così è stato: coalizione larga, apertura al civismo, pur se ben caratterizzato nel mondo di sinistra; candidato espressione del mondo civico come elemento unificante. Il risultato finale non è solo la sconfitta di Martinelli. Ci sta di perdere, e questo non deve mai essere il solo parametro. Ma è più importante domandarsi: era la strategia migliore per vincere? I numeri dicono di no". Perché, conclude Bizzarri, "il centrosinistra non ha giocato bene le sue carte, mentre il centrodestra non ha ignorato il segnale delle politiche".

Gab. Mas.