L’abbraccio di Pisa al professor Santagata

In consiglio comunale un minuto di silenzio per omaggiare il grande dantista ucciso dal Covid. E tanti si sono recati alla camera ardente

Con un minuto di raccoglimento per onorare la memoria di Marco Santagata si è aperto ieri il Consiglio comunale di Pisa. Un tributo dovuto ma anche spontaneo, naturale, a un uomo che, da Pisa, ha segnato la storia degli studi su Dante, Petrarca, Leopardi e che aveva coinvolto la città in importanti iniziative culturali nel segno del Sommo Poeta. Una città che ieri lo ha ringraziato e omaggiato anche fuori dal palazzo comunale. Alla Pubblica Assistenza di Pisa, dove era allestita la camera ardente, erano moltissime le persone che, in modo ordinato e rispettoso delle regole sul distanziamento, hanno voluto esserci, per rappresentare alla famiglia il loro personale dolore e dare l’ultimo saluto al professore morto lunedì mattina in seguito alle complicazioni del suo stato di salute causate dal Covid.

I suoi quattro figli, Andrea, Alessandro, Elena e Paolo, assieme a Cristina Cabani, seconda moglie di Santagata e anche lei docente di Letteratura Italiana all’Università di Pisa, ringraziano dell’affetto ricevuto da più parti: ministri, personaggi del mondo della cultura e del giornalismo, il suo amico e conterraneo Vasco Rossi, ma anche persone comuni, allievi, ex allievi, colleghi, cittadini pisani. Oltre al rettore Paolo Mancarella, ieri alla camera ardente, hanno reso omaggio a Santagata anche Salvatore Settis, suo grande amico e vicino di casa, e diversi politici locali, da Paolo Fontanelli a Marco Filippeschi, da Andrea Ferrante ad alcuni esponenti dell’attuale amministrazione comunale.

"In questo giorno di lutto – commentano Alessandro e Paolo Santagata – ci ha fatto tanto piacere ricevere così tanto affetto. E ci farà piacere che la memoria di nostro padre venga ricordata". I due giovani, entrambi sulle orme del padre nel campo degli studi umanistici, confermano di aver ricevuto diverse proposte e volontà di realizzare un evento in memoria del loro padre. Anche il sindaco Michele Conti, lunedì, aveva annunciato l’intenzione di ricordare Marco Santagata nelle manifestazioni programmate dall’amministrazione comunale per i 700 anni dalla morte di Dante. Un anniversario, fra l’altro, a cui Marco Santagata stava lavorando come membro del Comitato Nazionale per le celebrazioni. "Ci fa piacere – proseguono i figli – sapere che anche il sindaco di Pisa abbia manifestato la volontà di ricordare nostro padre. Ci impegneremo e daremo il nostro contributo. Aspettiamo tempi migliori per tutti noi e per la nostra famiglia". Ieri pomeriggio, alla chiusura della camera ardente, il feretro è stato accompagnato a Zocca, in provincia di Modena, il paese natale con cui Marco Santagata non ha mai interrotto il suo profondo legame. Figlio di un preside e insegnante di lettere, il grande italianista aveva poi studiato al liceo Classico di Modena e, vinto il concorso per allievo ordinario alla Scuola Normale, si era trasferito a Pisa dove era poi diventato il più giovane ordinario dell’Università, a soli 30 anni. Ma a Zocca tornava sempre, ogni estate, dove portava avanti il suo impegno per i giovani e la cultura con il premio letterario Zocca Giovani. Il funerale sabato mattina nella chiesa del paese.

Eleonora Mancini