LORENZO VERO
Cronaca

La star del web: "La mia canzone per la Serie A"

Un tormentone e una maglietta celebrativa. Filippo Ignacchiti (Pippetto): "E con Caracciolo...".

Il capitano nerazzurro Antonio Caracciolo con Filippo Ignacchiti, in arte e sul web Pippetto

Il capitano nerazzurro Antonio Caracciolo con Filippo Ignacchiti, in arte e sul web Pippetto

Oramai è diventato parte integrante della stagione del Pisa. In un modo tutto suo, con delle "telecronache speciali" virali oramai da mesi sui social delle gesta dei nerazzurri Filippo Ignacchiti, in arte Pippetto, ha conquistato e fatto ridere gran parte del pubblico pisano, e non solo! Per celebrare la promozione in Serie A, ha lanciato delle magliette speciali, con la scritta di fronte "Arbitro fischia la fine" (A maiuscola, ça va sans dire), e sul retro la faccia di Caracciolo con la coppa in mano (che alzerà nel pomeriggio di oggi), e la frase: "La gente avrebbe venduto pure i figlioli per vedere un Pisa così". La maglietta è in vendita da ieri al Solo Pisa in via Piave 17.

Pippetto, come nasce l’idea delle maglie, e perché "Arbitro fischia la fine"?

"L’idea mi è venuta poiché da tutta la stagione ho pubblicato una mia foto con quella scritta al termine di ogni partita. Inizialmente la facevo non tanto per "farci il ganzo", ma perché avevo veramente paura. Le prime volte che ho visto il Pisa in cima alla classifica pregavo che l’arbitro fischiasse la fine (del campionato) per la paura: se ci avessero sorpassato ci sarei rimasto troppo male! Dopo i primi mesi ho visto la potenzialità della squadra, ero sereno che non potesse più superarci nessuno. Ma la frase era ormai diventata un credo, il mio mood di vita, e ho continuato imperterrito".

Non solo le magliette, hai pubblicato anche una canzone che ha lo stesso titolo.

"Sì. Sarà pubblicata domenica sulle piattaforme digitali. Per questa, ti dico la verità, mi sono mosso leggermente in anticipo. Sarò sincero: dopo la doppia sconfitta contro il Sassuolo e lo Spezia ero sicuro che saremmo andati in Serie A: ho visto i ragazzi più arrabbiati e dispiaciuti di noi tifosi. Sapevo che si sarebbero fatti perdonare, avrebbero dimostrato quanto ci tenessero. Da lì in poi, infatti, siamo stati un rullo. Ho cercato persone per aiutarmi a produrre e scrivere la canzone. La prima volta che siamo andati in studio è stato il primo marzo. Eravamo ancora abbastanza lontani quindi dal risultato, ma io ero convinto".

Tornando alla maglietta, Caracciolo ti ha scritto. Gli hai consegnato la maglia.

"È stato bellissimo, l’ha fatta prendere anche a tutta la sua famiglia, mi ha fatto andare a casa sua. Quando gli ho regalato la maglia mi ha detto: "Ora tocca a me farti un regalo" e mi ha dato la sua maglietta rossa firmata da tutta la squadra. Gli ho detto: "Capitano, perché devi farmi piangere davanti a tutti?".

Lorenzo Vero