di Gabriele Nuti
Il comunicato ufficiale pubblicato ieri dal Comitato regionale della Figc, è il primo documento che fa chiarezza sui minuti immediatamente successivi al malore che Mattia Giani ha avuto in campo domenica a Campi Bisenzio. Malore che ne ha causato la morte. E conferma quanto dichiaratio dal padre del calciatore, Sandro Giani. Medico e ambulanza non c’erano domenica allo stadio di Campi Bisenzio. "In base alle risultanze degli atti ufficiali è stata deliberata la sanzione di 400 euro alla società Lanciotto Campi per mancanza ambulanza e/o medico". Gli atti ufficiali di cui parla il comunicato della Figc Toscana sono quelli risultati dal referto sulla gara Lanciotto Campi-Castelfiorentino (la squadra dove giocava Mattia Giani, 26enne di San Romano) stilato dall’arbitro Niccolò Rinaldi di Empoli.
Il giudice sportivo territoriale per la Toscana, Cleto Zanetti (assistito dal rappresentante Aia-Associazione italiana arbitri, dai sostituti giudici Jacopo Piccioli, Federico Carpanesi, Leonardo Bianchini e Damiano Zaccaria), nella decisione scrive: "...Premesso che dal referto arbitrale è emerso che la partita è stata sospesa al 14° del primo tempo per un grave episodio occorso al giocatore del Castelfiorentino Mattia Giani, il quale si accasciava a terra per un malore; che nella circostanza il calciatore veniva soccorso dal massaggiatore ospite (cioè del Castelfiorentino, Ndr) e da un medico presente in tribuna che intervenivano con massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore presente negli spogliatoi, che sopraggiungeva dopo 17 minuti una prima ambulanza che proseguiva le manovre di soccorso coadiuvata da altri volontari giunti dopo pochi minuti con altra ambulanza".
Secondo quanto riportato dall’arbitro nel referto della garam quindi, il defibrillatore presente allo stadio di Campi Bisenzio sarebbe stato usato dal massaggiatore del Castelfiorentino e da un medico sceso dalla tribuna. Sempre secondo il giudice sportivo la prima ambulanza sarebbe arrivata dopo diciassette minuti e "i sanitari si prodigavano nei tentativi di rianimazione per poi provvedere all’urgente accompagnamento del calciatore in ospedale; che il grave evento aveva provocato uno scoramento generale di tutti i tesserati delle due squadre, manifestato anche con congiunta dichiarazione scritta, e dello stesso direttore di gara e che pertanto non vi erano state più le condizioni per continuare l’incontro che veniva sospeso sul risultato del momento di 0-0...". Nelle stesse motivazioni della decisione di far proseguire la gara dal minuto quattordici, il giudice Zanetti fa esplicito riferimento alla "eccezionalità della situazione che giustifica la mancata prosecuzione della gara". Prosecuzione che è stata fissata per il 24 aprile.
Nella giornata odierna, alla medicina legale di Firenze, intanto, verrà eseguita l’autopsia richiesta dalla Procura che ha aperto un’inchiesta. L’esame dovrà servire a chiarire le cause della morte di Mattia, se il giovane avesse avuto una malformazione o patologia cardiaca non riscontrata nelle visite mediche a cui si è sottoposto in tutti gli anni di carriera, dal settore giovanile ai professionisti e poi ai dilettanti.