
In azione i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Pisa
Un accordo mafioso per eseguire lavori edili beneficiando del bonus 110%. L’arresto di un imprenditore edile di 46 anni, originario della Sicilia e residente a San Giuliano Terme, raggiunto ieri mattina dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Pisa su disposizione del collegio per il riesame del tribunale di Messina, è la coda di un’indagine del dicembre scorso quando lo stesso imprenditore era stato indagato per "concorso esterno in associazione di tipo mafioso". Il provvedimento giudiziario scaturisce da un’indagine condotta dai carabinieri di Messina riguardante l’infiltrazione di appartenenti ad una famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto nell’ambito del settore dei lavori di ristrutturazione edilizia e dell’efficientamento energetico. Il 3 dicembre scorso due siciliani erano stati arrestati e portati in carcere per "associazione di tipo mafioso" e "trasferimento fraudolento dei beni aggravato dalle finalità mafiose". Nel corso delle attività investigative, si apprende dal tribunale messinese, era emerso un vero e proprio accordo proposto dall’imprenditore sangiulianese con un importante esponente della consorteria barcellonese, attualmente in carcere, volto a favorire, con il sostegno del sodalizio mafioso, la sua società ’pulita’ ed economicamente attrezzata per rilevare il credito fiscale del superbonus. L’imprenditore, in cambio di protezione, sostegno e sponsorizzazione del sodalizio mafioso nel reperimento degli immobili nella provincia messinese sui quali eseguire lavori di efficientamento energetico, avrebbe procurato somme di denaro alla consorteria mafiosa e avrebbe assicurato l’affidamento di subappalti in favore di ditte "amiche". Nell’ordinanza di custodia cautelare, eseguita nel dicembre scorso nei confronti dei due mafiosi messinesi, il giudice per le indagini preliminari non aveva ritenuto sussistenti le esigenze cautelari a carico dell’imprenditore 46enne, originario della Sicilia e residente da tempo a San Giuliano nonostante la Procura distrettuale avesse richiesto l’adozione del provvedimento restrittivo. Il provvedimento di esecuzione degli arresti domiciliari è stato emesso dal tribunale di Messina dopo che la procura aveva proposto appello. I carabinieri del comando pisano hanno agito su delega dei colleghi del comando provinciale di Messina.
g.n.