La lunga battaglia per i diritti

Assemblea a Pisa per i migranti: proposte per migliorare tempi e servizi. Questore collabora, comunità chiede tavolo periodico con istituzioni e associazioni.

La lunga battaglia per i diritti

La lunga battaglia per i diritti

Un’assemblea partecipata. In cui sono state raccontate anche alcune storie di grande attesa: "un anno per avere il permesso di soggiorno", "tempi ormai inaccettabili". L’incontro, che si è tenuto nella sede dell’associazione al Dopolavoro ferroviario, era stato organizzato dall’Unità migranti di Pisa. Presenti, inoltre, Africa Insieme, l’associazione Sante Malatesta, la Comunità di Sant’Egidio, la Salus, i Focolari, le Donne in Movimento, La Città delle Persone con Paolo Martinelli, Rifondazione Comunista, la Comunità Islamica, Cisl, Cgil, il patronato Enac, Anolf (Cisl), tutti insieme Georgia, la Comunità Senegalese, la Comunità Pakistana, la Comunità Ucraina, la Comunità Bengalese. Ibrahima Dieng, presidente dell’associazione Unità Migranti in Italia (insieme con Said Talbi), ha informato che il questore Sebastiano Salvo "si è dimostrato disponibile a collaborare". Questore che incontrerà i rappresentanti dei migranti martedì, ci sarà anche il Cobas. "Ultimamente sono stati risolti in tempi accettabili solo casi riguardanti la salute", aggiunge Dieng. Una riunione che ha portato ad alcune proposte: "Occorre che i permessi di soggiorno abbiano una durata maggiore, 3-5 anni; è necessario diffondere la carta dei servizi, elaborata con la Questura"; ma si chiede anche di "far crescere la formazione del personale che si trova agli sportellisti" e di recuperare "il rispetto per le persone". A breve, inoltre, le comunità potrebbero indire "una conferenza stampa per raccontare ai cittadini l’odissea cui viene sottoposto il cittadino straniero per arrivare a ottenere alcuni diritti.

Infine, la richiesta di istituire "un tavolo periodico al quale far partecipare il questore, il prefetto, il responsabile dell’ufficio immigrazione, chi gestisce gli sportelli, i sindacati, i patronati e le associazioni".