Facce dipinte di verde ed un solo grido: quello di ridurre l’inquinamento per salvare il pianeta. Anche a Pisa i ragazzi del Friday For Future scenderanno in piazza per lo sciopero globale per il clima, invitando quante più persone possibili ad unirsi alla manifestazione. Un gruppo fatto da giovanissimi, spiega Margherita Calderisi, una delle esponenti: "Siamo nati due anni fa, poco prima dello sciopero annuale tra la fine di settembre e le prime settimane di ottobre. Esisteva già un nucleo "Friday For Future" a Pisa, formato per lo più da adulti, che con la pandemia si è definitivamente perso. Così un gruppo ristretto di ragazze (di età compresa trai 13 e i 16 anni) ha pensato di ripartire dopo il Covid con un nuovo movimento che partisse dai più giovani, con l’obiettivo di sensibilizzare e far conoscere l’ambientalismo anche ai più piccoli. Molti di noi partecipano ai collettivi delle varie scuole per permettere un dialogo con gli studenti e un aiuto reciproco per organizzare eventi e scioperi".
Ogni anno affrontate un aspetto diverso della crisi climatica.
"Le questioni che riguardano il cambiamento climatico sono molte ed esistono tanti approcci diversi, così abbiamo deciso di batterci ogni anno per una causa diversa. L’anno scorso ci siamo concentrati sulle elezioni che ci sarebbero state di lì a poco, quest’anno abbiamo scelto i problemi idrici per la siccità che ha colpito il nostro paese e tutte le sue conseguenze".
Cosa criticate nello specifico?
Come dice il punto 15 dall’Agenda 2030, è necessario combattere la desertificazione e ripristinare i terreni degradati. Purtroppo però molti territori - anche italiani - sono arrivati ad un punto di non ritorno, a causa dell’uso smodato che l’uomo fa del territorio, riducendo la copertura vegetale che protegge il terreno. Tra i problemi principali di questi mesi le piogge brevi e intense che, se non gestite adeguatamente, possono provocare enormi danni. Il terreno ha una capacità idrica massima, una quantità massima d’acqua che può assorbire: superato questo limite possono verificarsi danni come perdite di acqua dolce o catastrofi come l’alluvione dell’Emilia-Romagna. Eventi che l’opinione pubblica attribuisce a ‘mal tempo’, non riconoscendo che siamo all’Antropocene, il periodo che individua un radicale cambiamento dei numerosi processi geologi ed ecologici della Terra".
E come agisce il nuovo governo su questo fronte?
"Sinceramente, a noi sembra che l’Agenda 2030 non rientri nell’agenda della Meloni. L’obiettivo dello sciopero è sensibilizzare le persone, urlare quali sono i problemi e sperare che qualcuno dall’alto ci ascolti. In piazza scenderanno anche i bambini (l’anno scorso un’intera scuola elementare ha partecipato alla manifestazione nelle prime file del corteo)".
Giulia De Ieso