La Città Ecologica: "Pisa ha avuto la quarta Tari più cara d'Italia"

Per l'associazione ambientalista è da attribuire ad altri primati tutti negativi.

La tassa sui rifiuti

La tassa sui rifiuti

Pisa, 7 maggio 2024 - "Pisa ha avuto nel 2023 una TARI che è la quarta più cara tra i capoluoghi di provincia in Italia! (fonte: Cittadinanza attiva, comunicato del 13/11/2023)". E' quanto riferisce l'associazione ambientalista La Città Ecologica. "Nuovi aumenti, fino al 7%, sono stati già approvati per il 2024! Da cosa deriva questo infausto primato? Per La Città ecologica è da attribuire ad altri primati tutti negativi. Una produzione annua di rifiuti enorme. La media di produzione annuale pro-capite di rifiuti urbani a livello nazionale nel 2022 (l’ultimo anno per il quale ci sono dati certificati) è di 493kg; la media regionale toscana è di 593kg, quella di Firenze è di 619kg. Il comune di Pisa ha avuto nel 2022, una produzione annua pro-capite di 753kg: quasi il 53% in più del dato nazionale, quasi il 27% in più della media regionale, quasi il 22% in più di Firenze. La produzione pro-capite di Pisa è la più alta tra i capoluoghi di provincia toscani ed è superata solo da piccoli comuni a vocazione fortemente turistica (Bibbona, Forte dei Marmi,..) Un dato molto negativo, in aumento rispetto ai 723kg del 2021. Per il 2023 GEOFOR riporta un ulteriore aumento di oltre il 4% e nei primi tre mesi del 2024 abbiamo un altro aumento del 2,5% rispetto al 2023. Un costo pro-capite annuo del servizio spropositato. Dai dati (ISPRA) per il 2022: Pisa 358,89€ a fronte di una media del centro Italia di 228,25€, di una media regionale di 243,68€, con Firenze a 267,32€, Livorno a 227,13€ e Lucca a 231,26 (Livorno e Lucca della stessa ATO per i rifiuti). I dati riportati fanno pensare che possa esserci una distribuzione tecnicamente non corretta e socialmente ingiusta del costo del servizio. C’è evidentemente una ingente quantità di rifiuti che non viene pagata da chi effettivamente la produce e viene scaricata sulle spalle di tutti i cittadini pisani. Altro dato totalmente negativo è l’andamento della raccolta differenziata con percentuali sempre in diminuzione: 65,1% nel 2022 a fronte del 65,8% del 2021 (dati certificati dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse). Sempre in diminuzione la percentuale della raccolta differenziata nel 2023 rispetto al 2022 e nei primi mesi del 2024 rispetto agli analoghi mesi del 2023. I grafici che alleghiamo, da dati GEOFOR, mostrano chiaramente quanto affermato. È da sottolineare che anche questo è un primato negativo dal momento che a livello nazionale ed anche a livello regionale la tendenza è a un costante aumento della raccolta differenziata. A nostro avviso questo deriva da una gestione sbagliata della Raccolta Differenziata da parte del Comune, che ha privilegiato i cassonetti stradali, tra l'altro là dove proprio c'è la maggiore produzione di rifiuto dovuto ad attività commerciali, attività di ristorazione, flussi turistici, andando a diminuire le aree servite dalla raccolta porta a porta a piè di fabbricato. Per andare verso una riduzione della produzione e un aumento della raccolta differenziata occorre organizzare una raccolta differenziata porta a porta capillare, efficiente e riorganizzata rispetto all’attuale ed alla tariffazione puntuale con la quale ogni utente paga in base alla quantità del rifiuto indifferenziato realmente prodotto. Questo è anche l’unico modo per migliorare la qualità dei materiali raccolti in forma differenziata. Secondo i dati nazionali solo il 49,2% di tali materiali viene riciclato a causa della scarsa qualità delle singole frazioni. Sarebbe interessante conoscere la reale composizione merceologica della raccolta differenziata realizzata con i cosiddetti “cassonetti intelligenti” sponsorizzati dalla giunta pisana e installati con costi spropositati. Anche questo errore contribuisce, secondo noi, a far lievitare i costi a carico degli utenti".

M.B.