La base militare si farà al Cisam con i voti di Conti e Del Ghingaro

I rappresentanti del Pd disertano la riunione della Comunità del Parco (Massarosa si astiene). Il presidente. Giani: "Dispiace sempre quando le istituzioni risultano assenti). Di Maio: "Partita persa dal mio partito". .

La base militare si farà al Cisam con i voti di Conti e Del Ghingaro

La base militare si farà al Cisam con i voti di Conti e Del Ghingaro

di Gabriele Masiero

PISA

La base militare, anzi "il centro dei addestramento" dei carabinieri, come da oggi la chiama il Parco, si farà al Cisam di San Piero a Grado. Lo ha deciso la Comunità del parco, ovvero l’organo collegiale dove siedono i cinque sindaci dei Comuni dell’area protetta, grazie ai voti favorevoli di Pisa e Viareggio (con l’astensione di Massarosa, che aveva anche la delega per la Provincia di Lucca), mentre i rappresentanti dem hanno preferito non partecipare alla riunione. Una non scelta che certifica, definitivamente, la sconfitta del Pd in questa vicenda, almeno a livello territoriale. Ne è convinto il sindaco democratico di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio: "Questa partita l’ha vinta Conti, che è riuscito anche a spaccare il Pd. Ma soprattutto l’ha persa il mio partito perché in tutti questi mesi non ha mai discusso di questa vicenda nelle sedi proprie e andando in ordine sparso". Serviva un via libera istituzionale, dopo l’intesa al tavolo romano dello scorso 6 settembre, e così è stato: perché i due comuni più grandi della comunità hanno avallato il progetto, che già aveva ottenuto l’investitura politica di Parco e Regione, e la presa di distanza del sindaco vecchianese e presidente della Provincia, Massimiliano Angori, che ha detto di avere disertato la riunione perché "le carte sono arrivate troppo tardi per poterle valutare" compiutamente, ha fatto arricciare il naso anche a Eugenio Giani.

"Dispiace sempre - ha commentato il governatore toscano - quando le istituzioni risultano assenti. Da più di un anno lavoriamo a questa ipotesi, abbiamo una buona conoscenza del progetto e tutti gli elementi per dire che era enormemente migliorativo rispetto all’ipotesi iniziale. Stiamo parlando di un centro di addestramento e non di una caserma, peraltro su aree del demanio militare e dunque non soggette al controllo diretto del Parco che ci permetterà di bonificare definitivamente un reattore nucleare degradato in una soluzione che ha tutte le caratteristiche di sostenibilità ambientale e con la possibilità di recuperare anche gli immobili di pregio a Coltano". Secondo Angori, invece, "la documentazione richiesta già in occasione della riunione del 6 settembre è arrivata ai nostri enti solo venerdì 15 settembre alle 9.43, dopo che era stata da poco inviata dal Consiglio superiore dei lavori pubblici all’Ente Parco, con la convocazione della Comunità fissata per ieri alle 11.30".

"Senza una descrizione dettagliata dei contenuti del progetto proposto - ha aggiunto - non è possibile creare una base di dialogo per giungere in maniera costruttiva all’appuntamento, né poteva ritenersi sufficiente per poter esprimere un parere ragionato sulla collocazione della base dei carabinieri". E’ andato dritto al cuore della questione, invece, Di Maio: "Non sono andato alla riunione della Comunità del Parco non certo per una questione di merito, ma di metodo. Questa partita l’ha vinta il sindaco di Pisa che ha ottenuto la base che voleva e ha spaccato il Pd. Io invece sono sempre stato coerente, perché la Comunità del Parco si era già espressa contro qualunque ipotesi di insediamento militare all’interno dei confini dell’area protetta, ma alla fine Regione e Parco ci hanno presentato questa ipotesi senza discussione. Mi chiedo le comunità dove siedono le istituzioni servono a qualcosa? Perché se non servono tanto vale abolirle". Infine, l’affondo contro il suo partito: "Il Pd non ha mai discusso al suo interno di questa vicenda, non ha avuto una linea".