"Juditha" al Verdi l’opera è donna con 35 interpreti

Venerdì 17 alle 20.30 e domenica 19 alle 15.30 "Lasciatevi sedurre dalla musica delicata e potente".

"Juditha" al Verdi  l’opera è donna  con 35 interpreti

"Juditha" al Verdi l’opera è donna con 35 interpreti

di Candida Virgone

Cala con una perla di eccezionale rarità e di grande bellezza il sipario sulla lirica al Teatro Verdi. Venerdì 17 alle 20.30 e domenica 19 alle 15.30 va in scena la "Juditha" del genio di Vivaldi in una coproduzione con il Ponchielli di Cremona. Non si tratta di un’opera vera e propria, ma di un cosiddetto oratorio militare in due atti, l’unico superstite dei cinque composti dal famoso Prete Rosso (come era chiamato l’autore), che per la prima volta viene messo in scena, trattandosi di composizioni genericamente solo cantate da interpreti nascoste al pubblico da una grata. Antonio Lucio Vivaldi, raffinata anima del barocco settecentesco, le scrisse infatti per le orfanelle, o ‘putte di choro’, del Pio Spedale della Pietà di Venezia: venivano educate al canto e alla musica e, acclamate da un pubblico che accorreva ad ascoltarle da tutta Europa, non potevano mostrarsi o intraprendere anche una carriera nei teatri d’opera una volta uscite dall’orfanotrofio.

La “chicca” che chiude la stagione d’opera è stata presentata ieri dalla presidente della Fondazione Teatro di Pisa, Patrizia Paoletti Tangheroni, dal direttore artistico Cristian Carrara, dalla regista Deda Cristina Colonna e dal Maestro Carlo Ipata. Come ha sottolineato la presidente, "l’evento si inserisce nel Marzo delle Donne promosso dal Comune, trattandosi di un’opera tutta al femminile, che celebra un’eroina cantata da donne interpreti anche dei ruoli maschili", scritta per timbri femminili genericamente “scuri”. La trama è quella biblica in cui la vedova ebrea Juditha implora pietà al generale Holofernes che assedia Betulia. Fingendo di ricambiare il suo amore, addormentato dopo ampie libagioni, la giovane lo uccide e torna trionfante a Betulia.

Il libretto, di Giacomo Cassetti, è in tardo-latino. "Per questo - ha sottolineato il direttore Carrara - vale la pena di lasciarsi sedurre e accompagnare dalla musica delicata e potente di uno dei più grandi geni del barocco". L’allestimento, realizzato dalle maestranze del Verdi, porta la firma anche di Manuela Gasperoni (scene e costumi) e di Michele Della Mea (luci), con l’orchestra Auser Musici diretta da Carlo Ipata e il coro Archè da Marco Bargagna. 45 le donne impegnate in questa realizzazione, 35 delle quali in palcoscenico; nei cinque ruoli principali due contralti esperti del repertorio vivaldiano, Sonia Prina (Juditha) e Francesca Ascioti (Holofernes), con Miriam Carsana (Abra), Shaked Bar (Vagaus) e Federica Moi (Ozias). L’opera sarà presentata nella tradizionale ante-Prima, aperta a tutti, giovedì 16 alle 18 nel Ridotto del Teatro. L’evento è legato a due speciali promozioni: fino al 12 marzo sconto del 50% per le spettatrici che acquisteranno i biglietti per una delle due recite, mentre fino al 17, e grazie a Palazzo Blu, gli acquirenti dei biglietti avranno diritto ad uno sconto (8 euro anziché 15) per la mostra “I Macchiaioli” e potranno visitare gratuitamente la collezione del Palazzo e la mostra "Immagini del Ventennio".