"Forza Italia convinca il sindaco Michele Conti a fare la sua parte". La proposta estiva del partito berlusconiano di adottare lo ’ius scholae’ per consentire ai bambini stranieri di acquisire anche la cittadinanza italiana dopo un solo ciclo di studi, e che ha agitato per settimane le acque nel centrodestra, ora approda anche nel consiglio comunale pisano con la mozione proposta dal consigliere dem, Enrico Bruni, che chiede agli azzurri di convincere il primo cittadino di prendere posizione.
"Da qualche settimana – spiega l’esponente del Pd – è stata avanzata una proposta di mediazione: lo ’ius scholae’. La linea del Pd è chiara e va verso lo ’ius soli’, ma dopo la scelta della sindaca di Firenze, Sara Funaro, di conferire la cittadinanza onoraria ai bambini figli di stranieri, altre città stanno seguendo l’esempio del capoluogo toscano".
Del resto, osserva Bruni, "adesso anche un partito di centrodestra come Forza Italia sembrerebbe aver maturato la consapevolezza che lo ’ius sanguinis’, la cittadinanza per diritto di sangue è discriminatorio e fuori dal tempo: non è più possibile aspettare, una nuova stagione di diritti può e deve partire dalle città, per questo faremo come Firenze chiedendo al sindaco Conti di concedere la cittadinanza onoraria ai figli degli stranieri che vivono a Pisa, secondo la logica dello ius scholae".
Secondo il consigliere dem, "nel nostro Paese ci sono bambini e adolescenti italiani di fatto ma non di diritto e in una fase delicata come quella della crescita, non avere la cittadinanza italiana, sentirsi diversi rispetto ai compagni di classe, può avere gravi ripercussioni sia pratiche, come la possibilità di partecipare alle gite scolastiche e alle attività sportive, che psicologiche, nella maturazione del senso di appartenenza alla comunità nella quale si vive: riconoscere attraverso la cittadinanza a questi bambini la piena appartenenza alla comunità nazionale è un’opportunità che il nostro Paese non può perdere".
Da qui la decisione di proporre una mozione ad hoc: "Pisa sui diritti non è mai stata seconda a nessuno – conclude Bruni – e anche stavolta possiamo e dobbiamo fare la nostra parte, in una battaglia che il Pd ritiene avere come unico esito l’abolizione della Bossi-Fini che istituì il reato di clandestinità, principale scoglio a una politica di immigrazione regolare nel nostro Paese. La mozione di cui sono primo firmatario impegna il sindaco e la giunta ad attivarsi, in rete con altri Comuni e relative associazioni, per sollecitare il Parlamento ad approvare quanto prima una nuova legge sulla cittadinanza italiana che riconosca pieni diritti ai figli dei migranti nati o cresciuti in Italia, che vivono stabilmente in Italia e che abbiano terminato con profitto almeno un ciclo di studi o la scuola dell’obbligo e a conferire la cittadinanza onoraria ai figli di stranieri seguendo lo stesso criterio".