Intelligenza artificiale "Va introdotta a scuola per insegnare ai ragazzi come farne uso critico"

A lanciare la sfida è Guido Cassinadri, dottorando della Scuola Sant’Anna a margine della giornata conclusiva del Festival della Robotica "Evitiamo che gli istituti restino in una bolla astratta dalla società".

Intelligenza artificiale  "Va introdotta a scuola  per insegnare ai ragazzi  come farne uso critico"

Intelligenza artificiale "Va introdotta a scuola per insegnare ai ragazzi come farne uso critico"

Lo scorso gennaio, poco dopo l’avvento di ChatGpt, molte scuole americane avevano vietato l’uso di questa intelligenza artificiale generativa sui loro server perché "avrebbe potuto danneggiare il pensiero critico e la capacità di risolvere i problemi degli studenti". Di diversa opinione sono gli esperti convinti che non andrebbe considerata una minaccia, ma piuttosto un valido alleato tra i banchi di scuola. "ChatGpt va introdotto nelle scuole per insegnare agli studenti come farne un uso critico e consapevole. Per fare questo è necessaria una formazione ad hoc dei docenti con l’obiettivo di strutturare attività didattiche innovative". A lanciare la sfida è stato Guido Cassinadri, dottorando della Scuola Superiore Sant’Anna, ieri, a margine della giornata conclusiva della terza edizione del Festival della Robotica. Una manifestazione scientifico-divulgativa, organizzata dalla Fondazione Tech Care. Cassinadri è un convinto assertore dei benefici dell’applicazione dell’AI in campo educativo. "Un modo - ha sottolineato - per evitare che le scuole restino in una bolla astratta dalla società" e un’opportunità "per gli studenti che potranno selezionare, valutare e integrare criticamente le informazioni fornite da ChatGpt, piuttosto che usarle per copiare".

Al Festival si è parlato anche di AI e robotica nel campo della riabilitazione e dell’assistenza e del loro impatto sulla società. Una tavola rotonda a cui hanno partecipato alcuni dei principali esperti internazionali nelle varie discipline ad esse legate - quali economia, ingegneria, medicina, imprenditoria - e dai rappresentanti dei pazienti. "L’introduzione delle tecnologie – ha dichiarato il professor Stefano Mazzoleni, del dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione del Politecnico di Bari e docente affiliato dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna - non è così immediata né negli ospedali né nelle case delle persone. Dobbiamo fare uno sforzo culturale e scientifico di regolamentare al meglio entrambe le tecnologie per fare in modo che contribuiscano a migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità mediante un approccio sostenibile, guidato da principi etici di sostenibilità, equo accesso alle risorse e rispetto della dignità umana".

Ilaria Vallerini