Indagine dei carabinieri: "Chi ha dato l’ordine?"

"A Pisa non c’è il reparto mobile: quelli non erano agenti nostri"

"Chi ha dato l’ordine?". E’ la domanda a cui rispondere. Alla quale si tenterà di dare un riscontro nelle prossime ore. L’indagine per fare luce su quanto accaduto venerdì mattina in via San Frediano sarebbe già stata affidata ai carabinieri, il fascicolo è aperto in procura. Militari che acquisiranno tutti i video, che già si trovano online, ma anche quelli girati dalla Scientifica e dalle telecamere della videosorveglianza cittadina, già depositati "per dovere di trasparenza". "Nell’ordine pubblico ci sono più teste", ripete chi tra le forze dell’ordine viene interpellato ufficiosamente sui fatti. "Pisa non ha un reparto mobile, quei poliziotti non erano dei nostri, ci si appoggia di solito a quelli di Firenze e Genova che vengono inviati su disposizione del Ministero".

La ricostruzione fino a ora. La manifestazione pro Palestina, "non autorizzata", ha chiarito lo stesso questore Salvo, era stata annunciata sui social nei giorni precedenti. La paura è che il corteo potesse finire in piazza del Duomo, uno spazio grande e poco gestibile, e, in particolare, sulla Torre, dove i manifestanti erano già saliti nei giorni scorsi, e al cimitero ebraico. Per questo sarebbe stato proibito l’accesso a piazza dei Cavalieri.

Era stata quindi disposta un’ordinanza di ordine pubblico con la disposizione di un servizio specifico con forze di polizia che di solito sono suddivise in 40% polizia, 40 carabinieri e 20% polizia municipale. Iin piazza San Frediano lo stop e il dialogo della Digos (il reparto specializzato) con gli organizzatori. Quindi, la proposta del percorso alternativo. E la chiusura con un mezzo e uomini alla fine di via San Frediano. Operatori del reparto mobile, appunto. E qui torna la domanda di partenza, chi ha dato materialmente l’ordine di utilizzare i manganelli contro gli studenti?

Le immagini hanno girato il web: sia il video dove si vedono le famose manganellate ai minori, sia quello, pare precedente, in cui, si sente un manifestante urlare "sbirri di m..." e si vede cadere a terra uno degli agenti. Nessun fumogeno né altri oggetti lanciati, però. Nessuno dei ragazzi è stato fermato formalmente. Saranno gli uomini dell’Arma a raccogliere tutti i dati, alla magistratura il compito di valutare se ci sono margini per ipotizzare un reato e quale. A questo si aggiungerà poi l’eventuale azione legale di alcuni genitori. Da subito sono circolate anche fake news, come quella che l’attuale questore di Pisa, Sebastiano Salvo (ora nel mirino), fosse vice questore a Genova (dove è stato per molti anni) durante i fatti del G8, lo è diventato solo nel 2016. Affermazioni che non aiutano a fare la giusta chiarezza. Tanti i frame con i volti dei poliziotti: "Sembra che sorridessero", l’accusa. Ieri nel tardo pomeriggio si è tenuto un nuovo comitato sull’ordine e sicurezza pubblico. "E’ ancora tutto in divenire".

An. Cas.