Incendio del Monte Serra: sotto controllo anche l'ultimo rogo. Ora la bonifica / VIDEO

Il dramma ecologico: sono 1200 gli ettari di verde persi. Procura al lavoro per scovare i responsabili

La zona del Monte Serra prima e dopo l'incendio

La zona del Monte Serra prima e dopo l'incendio

Pisa, 29 settembre 2018 - È sotto controllo anche l'ultimo fronte di fuoco del furioso incendio che ha devastato il monte Serra, nel Pisano, distruggendo circa 1100 ettari di boschi e costringendo all'evacuazione dalle proprie case 700 persone. Nella zona di Noce, nel comune di Vicopisano, dove ieri c'era stata la ripresa delle fiamme, la situazione è significativamente migliorata e l'incendio è in via di spegnimento.

Le squadre di vigili del fuoco provenienti da fuori Toscana per supportare i colleghi sono già tornare ai comandi di provenienza, così come le squadre della protezione civile regionale provenienti da fuori provincia. Sul posto sta dunque operando a pieno regime solo il sistema di protezione civile su scala provinciale sotto il coordinamento della Regione. Nelle prossime ore inizieranno le operazioni di bonifica su tutta la superficie bruciata.

La scia di danni lasciata dal rogo è davvero devastante, si calcola che le aziende olearie della zona abbiano perso circa novecento quintali d'olio. Intanto la procura sta cercando di dare un volto a chi ha appiccato le fiamme che da lunedì 24 settembre hanno tormentato per tre giorni la provincia di Pisa. 

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ADOTTA UN ALBERO - La Nazione, in collaborazione con la Regione Toscana, lancia "Adotta un albero". Si tratta di una raccolta fondi per comprare nuovi alberi che, in futuro, saranno ripiantati sul Monte Serra - ECCO COME CONTRIBUIRE.

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OLIO D'OLIVA, AZIENDE IN GINOCCHIO - Nei tre giorni di incendio sul monte Serra sono andati in fumo circa 150 ettari di oliveti sul versante che va da Caprona a Cascina, in particolare nella località di Crespignano, Noce e Lugnano. Lo rende noto con un comunicato Confagricoltura Pisa. "Una perdita notevole, che si ripercuoterà a lungo sui produttori della zona, soprattutto sulle realta' piu' piccole e meno strutturate- commenta Alessandro Stassano, presidente della sezione pisana dell'associazione di categoria-. Considerando che ogni ettaro produce circa 25 quintali di olive per una resa di olio intorno ai 6 quintali, si capisce che l'impatto economico di questo incendio sara' importante con la perdita di circa 900 quintali di olio".

DIVIETO DI CACCIA - Non si potrà sparare nei boschi percorsi dal fuoco sui Monti Pisani, ma i fucili non si potranno imbracciare neppure – ed è la prima volta che accade– in quelli vicini che il fuoco ha risparmiato. Lì dove probabilmente, tra gli alberi e i cespugli del sottobosco, avranno cercato e trovato riparo gli animali sfuggiti al rogo. "Ci sembrava doveroso salvaguardare la fauna e ci siamo assunti questa responsabilità" commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi. Così la giunta regionale toscana ha deciso, già ieri sera, il divieto di caccia fino al 31 gennaio, ovvero la fine della stagione venatoria, per mille ettari oltre i quasi mille e quattrocento bruciati dal fuoco.

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QUINDICI ANNI PER RICOSTRUIRE - Coldiretti ha stimato che ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all ambiente, all`economia, al lavoro e al turismo.

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ARIA, VALORI NELLA NORMA - Le zone più popolate dell'area di Pisa e Livorno non sembrano esser state interessate da concentrazioni anomale di inquinanti atmosferici in relazione all'incendio che da giorni sta interessando il Monte Serra, nel Pisano. È quanto emerge da alcune attività svolte dall'Arpat. L'agenzia ambientale, al fine di accertare la situazione della qualità dell'aria, ha elaborato ed esaminato i dati delle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria presenti a Pisa (Borghetto e Passi) e Livorno (Carducci, Stagno, La Pira, Cappiello) per l'intera giornata del 24 settembre (anche ore pre-evento) fino ad oggi 27 settembre. I dati rilevati per gli inquinanti monitorati dalle stazioni (ossidi di azoto, monossido di carbonio, Pm10, benzene, anidride solforosa) hanno mostrato valori sostanzialmente analoghi a quelli usualmente riscontrati nel periodo.