PISA
Cronaca

In trincea all’hub dei vaccini, col cuore in Ucraina

Il dottor Oleksandr Lalazarov, da quattro anni è a Pisa e lavora ed è medico vaccinale a Pontedera ed Empoli: "Ho paura per la mia famiglia"

di Antonia Casini

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Sta vaccinando da mesi centinaia di pisani con il cuore, in questo momento, rivolto alla sua città, Kharkiv. Quella di Oleksandr Lalazarov, un bimbo piccolo, è una famiglia di camici bianchi, nel suo Paese ha anche lavorato per il 118 locale. Lui, adesso, è medico negli hub di Pontedera ed Empoli ma risiede a Pisa dove sta contribuendo alla catena solidale per l’Ucraina. Sul suo profilo facebook mostra le esplosioni, il fumo, i danni ai palazzi. "Questo non vi fanno vedere in tv".

Quando è arrivato qui?

"Quattro anni fa, mio zio è medico, come mia moglie".

Come vi trovate?

"Bene. E poi non c’è la guerra".

E ha ancora parenti in Ucraina?

"Mia mamma, mia zia, mia nonna, mio cugino disabile...".

Una grande paura quotidiana.

"Da cinque giorni non vivo più. Sono costantemente attaccato al cellulare, ormai ci dormo. Quello che sento dentro è indescrivibile".

Come stanno?

"Sono rimasti senza internet, hanno solo il telefono. Li ho chiamati poco fa, stanno bombardando, ma va un po’ meglio rispetto a ieri (lunedì per chi legge): è stata la giornata più brutta della mia esistenza".

Che cosa le raccontano?

"Mi dicono che sono vivi ed è quello che voglio sentire. So che non possono scrivermi ogni 5 minuti, ma io sono in apprensione. Spero che finisca tutto presto".

E l’emergenza sanitaria?

"Per fortuna nella mia città ci sono tanti ospedali, almeno 15, ma, adesso, hanno allestito i reparti nel seminterrato. Medicina e chirurgia d’urgenza sono sotto terra".

Come si sta sviluppando la pandemia?

"Purtroppo è passata in secondo piano".

Ha dato disponibilità per gli aiuti.

"Anche stamani sono stato in farmacia a comprare i medicinali più urgenti e poi ho detto che posso portare il materiale nella mia auto fino ai punti di raccolta per chi non avesse un mezzo di trasporto".

I suoi pazienti sanno delle sue origini, le esprimono solidarietà?

"Chi ha fatto già la prima e seconda dose e torna per la terza, mi conosce. Ma, adesso, il mio pensiero è altrove".