Cristina Lorenzi
Cronaca

Accoltellati due ragazzi di 16 anni: aggrediti da una gang di giovanissimi

Quattro 20enni hanno mandato in ospedale due adolescenti ferendoli al volto e all’addome

Polizia e carabinieri sono accorsi in piazza Gramsci con le ambulanze del 118

Polizia e carabinieri sono accorsi in piazza Gramsci con le ambulanze del 118

Carrara, 8 giugno 2025 – C’è chi parla di una raccolta di firme, chi teme il crollo del mercato immobiliare, chi la già avanzata crisi del commercio. Di fatto il centro cittadino è stato teatro di episodi isolati di violenza che inducono a una seria riflessione.

Nei giorni scorsi nella centralissima piazza Gramsci due tunisini di 16 anni sono stati aggrediti e accoltellati da quattro italianissimi di appena 20 anni. Una lite scaturita da futili motivi, dove niente ha a che fare con la droga, la malavita o qualche regolamento di conti fra bande di malviventi.

Una sorta di scena alla West side story dove i quattro italiani alla vista dei tunisini dopo un diverbio di male parole li hanno aggrediti e li hanno presi a coltellate. I due stranieri, minorenni e rifugiati, sono finiti all’ospedale uno con una coltellata al volto guaribile in 6 giorni e l’altro con una ferita all’addome che sarà sanata, secondo il referto dei sanitari del Noa, in 20 giorni.

Le forze dell’ordine sono al lavoro e hanno proceduto a identificare e interrogare i responsabili della lite che, al di là di quanto dichiarato agli inquirenti, sono stati inchiodati dalle telecamere di piazza Gramsci.

In sostanza i residenti della zona allarmati dagli urli hanno chiamato il 118 e le forze dell’ordine che accorsi nella centralissima piazza hanno sedato gli animi e proceduto alla identificazione dei sei giovamnissimi. Il resto lo hanno fatto i video che hanno inchiodato i quattro italiani che armati di coltello hanno messo a tacere i due stranieri ferendoli gravemente.

Si tratta di una vera e propria aggressione scatenata per futili motivi e forse dettata dalla provenienza, e attuata ai danni di due rifugiati di appena 16 anni da una banda di balordi che anche durante gli interrogatori non hanno saputo addurre alcuna motivazione valida per l’aggressione.

Un episodio che lascia sconcertati e che impone una riflessione: se una raccolta di firme ci deve essere deve essere fatta per organizzare un tavolo istituzionale dove la prevenzione e l’educazione dei giovani sia l’argomento prioritario seguita da uno stop a una campagna di odio generalizzata che produce fatti che, seppure isolati, creano tensione e disagio fra i residenti del centro. 

Gli addetti ai lavori precisano che il centro è comunque un luogo sicuro e non si tratta di una criminalità diffusa, ma di un clima di avversione nei confronti degli stranieri che almeno in questo caso sembrano vittime di un agguato del tutto immotivato. .