
PISA
Una triangolazione tra il garante per i diritti dell’infanzia della Regione Toscana, la pisana Camilla Bianchi, il padre, il giudice amministrativo in pensione Antonio, e Lara Trucco, la docente dell’università di Genova, per il confezionamento di un bando su misura, cucito su quest’ultima, per andare a ricoprire un ruolo di consulente legale da 12mila euro annui. E’ quanto emerge dalla carte della concorsopoli genovese, di cui un filone porta in Toscana. Intercettando Trucco, la guardia di finanza ligure ha captato i colloqui in cui il Garante Bianchi avrebbe concordato direttamente con la candidata la forma del testo da pubblicare.
Bando che venne poi lanciato sul bollettino ufficiale del 17 marzo 2021 ma sospeso poi in autotutela. E’ il successivo 17 agosto quando Camilla Bianchi informa la professoressa che la procedura (per la quale erano giunte tre domande) verrà revocata.
Prima di questa comunicazione, rilevano gli inquirenti, si erano interrotte le conversazioni tra la candidata e la Bianchi, ma ne vengono registrate alcune tra la prof e il padre Antonio.
"Ciao Antonio - scrive Trucco in un sms inviato a Bianchi il 22 maggio 2021 - Perdona tanto l’incursione mattutina... mi è venuto il flash che lunedì dovrò svolgere una procedura di reclutamento.. per fartela breve, ti ho tel semplicemente per domandarti se ci sono news con esclusivo riguardo alla data più o meno conclusione della procedura in corso". Bianchi rispondeva chiamando la donna e spiegandole che "la cosa è stata definita e sono arrivate tre domande", puntualizzando che "la tua sarebbe la prima posizione" ma tuttavia "non siamo ancora arrivati al dunque". "Le minoranze si sono scatenate contro questi organi di garanzia.. con critiche feroci.. di ogni genere e di ogni tipo", dice ancora Bianchi senior, aggiungendo che "l’ufficio di presidenza ha sospeso momentaneamente le questioni che aveva in ballo, di cui una questa che riguarda un incarico appunto al di fuori". I due si salutano dandosi un futuro appuntamento: "Appena la bufera passa, sì tanto, ci riaggiorniamo, d’accordo?", dice Bianchi.
In effetti, il consigliere regionale Francesco Torselli di Fratelli d’Italia in quel periodo aveva denunciato i rimborsi spesi chiesti dal Garante, che vive a Milano.
"Lasciamo ovviamente che la vicenda giudiziaria segua il suo corso, ma una riflessione sui meccanismi, e la mentalità diffusa, che portano all’assegnazione di questo tipo di incarichi pubblici andrà pur aperta", commenta la leghista Susanna Ceccardi.
ste.bro.