ELEONORA MANCINI
Cronaca

Il soprintendente Tesi "Su San Francesco vediamo la luce Ma ora velocizzare"

Gli interventi, le emergenze e la battaglia quotidiana contro i vandali "In autunno si sbloccheranno finanziamenti e cantieri rilevanti. Scritte e vandalismi? In altre città hanno messo in campo i volontari".

Il soprintendente Tesi "Su San Francesco vediamo la luce Ma ora velocizzare"

di Eleonora Mancini

In autunno si sbloccheranno diverse questioni che riguardano lo stato assai critico di alcuni monumenti del patrimonio storico-artistico pisano. Per larga parte si tratta di beni ecclesiastici. In fondo, eccetto qualche palazzo privato di rilevante interesse (e tralasciando il caso della Biblioteca Universitaria), le più eclatanti – e anch’esse a modo loro storiche – emergenze toccano chiese e complessi monastici. Sul tavolo vi sono anche questioni concrete da affrontare e che impongono scelte o prese d’atto della realtà. Fedeli e frequentatori di chiese e messe sono in calo come pure le vocazioni e la disponibilità di sacerdoti, ormai chiamati a reggere più parrocchie insieme. Di fronte alla progressiva secolarizzazione della società viene naturale una riflessione: conservare e restaurare è giusto e doveroso, ma per chi, per cosa e con quale fine? Se gli spazi non vivono periscono. Come farli vivere, allora? Il caso del Convento di Nicosia a Calci è emblematico.

"Le sue condizioni sono drammatiche – commenta il soprintendente Valerio Tesi –. Da più di venti anni ha perso l’originaria funzione di luogo della vita religiosa. Monasteri e conventi erano luoghi comunitari vivi grazie a una costante frequentazione. Per questo complesso abbiamo un finanziamento del Ministero della Cultura e in questi giorni si è conclusa la prima tappa relativa alla progettualità. L’obiettivo è mettere in sicurezza le coperture e restituire funzionalità statica e funzionale al complesso. Nel frattempo dovremo costruire una ipotesi di destinazione d’uso e dovremo farlo con le amministrazioni territoriali. Edifici così ampi e articolati devono trovare necessariamente una destinazione che ne garantisca conservazione e manutenzione nel tempo".

Una questione simile, sempre nel Comune di Calci, riguarda la Certosa.

"Stiamo concludendo i lavori di un lotto di restauro delle coperture e dobbiamo programmare ulteriori interventi. In questo caso sarà necessario costruire assieme all’Università che è presente all’interno della Certosa e alla Direzione Regionale dei Musei della Toscana un piano di valorizzazione e di gestione del complesso. Con il Rettore siamo d’accordo nell’individuare forme di stretta collaborazione tra queste tre realtà".

A Pisa, invece, tra le urgenze ormai storiche c’è quella di San Francesco ai Ferri.

"E’ inaccettabile che ancora si debba vedere l’avvio del restauro della copertura. È vero, negli anni passati è stato fatto tantissimo, ma bisogna velocizzare. Finalmente siamo arrivati a uno sblocco della situazione per avviare nel più breve tempo possibile i lavori di restauro. Entro la fine di agosto concluderemo la verifica del progetto esecutivo e contiamo di uscire con il bando di gara entro l’inizio dell’autunno per l’affidamento dei lavori. Intravediamo la luce. Dell’estate scorsa è la fine del restauro della facciata e la liberazione dai ponteggi; adesso sarà rimossa l’ultima parte delle recinzioni di cantiere e il sagrato della chiesa sarà restituito all’uso nella sua pienezza".

Critico è anche lo stato di tetto e cassettonato di Santo Stefano dei Cavalieri, altra chiesa meravigliosa e chiusa.

"Grazie agli architetti della Soprintendenza, Lattarulo e Bronzino, abbiamo avviato la procedura per le indagini propedeutiche al progetto esecutivo di restauro della copertura. L’intervento riguarderà la totalità del tetto e del cassettonato ligneo. Sarà un lavoro molto importante al termine del quale restituiremo alla città un altro significativo bene del suo patrimonio".

E i Condotti?

"La soprintendenza di Pisa ha un finanziamento del Mic per il restauro di una parte dell’Acquedotto Mediceo. Con il sindaco Conti abbiamo costruito su questo tema una stretta collaborazione. A fine luglio abbiamo avuto un incontro per costruire la redazione del progetto esecutivo. Ci auguriamo che possa essere portato a compimento in tempi brevi. I problemi dell’Acquedotto riguardano non solo i materiali ma anche i cedimenti delle fondazioni. Stiamo individuando i tratti su cui intervenire in via prioritaria".

Se da un lato il patrimonio storico-artistico soffre di un fisiologico crepuscolo, dall’altro lato vi è chi infierisce, con scritte e vandalismi. Cosa si può fare?

"E’ un tema che nelle città d’arte è sempre presente e in alcune realtà viene efficacemente contrastato da associazioni di volontari. A Montecatini e a Firenze, ad esempio, operano gli ’Angeli del Bello’ che, attraverso convenzioni con soprintendenze locali e amministrazioni, provvedono a intervenire nei confronti delle costanti scritte che deturpano i monumenti. Ovviamente vengono chiamati restauratori professionisti e specialisti dei diversi materiali. Questo avviene per i palazzi privati. Nel caso di monumenti pubblici bisogna intervenire in altro modo e con altre procedure".