"Il sipario ritrovato grazie agli allievi del Russoli"

Sergio Seghettini, tecnico di scena del Teatro Verdi, racconta il lavoro dei 20 studenti che hanno ridato vita allo storico tendaggio

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Venti allievi del liceo artistico Russoli assieme ad un maestro d’eccezione, Sergio Seghettini tecnico di scena del Teatro Verdi hanno ridato vita, colore, visibilità al sipario storico del Verdi. "E non volevano andarsene. Finito il turno, gli studenti volevano continuare a rimanere intorno al loro progetto": dice Seghettini che ha lavorato a lungo anche in altri teatri di tradizione della Toscana inventando macchinari scenici "impossibili" ed immaginifici. Gli studenti sono stati coinvolti attivamente nell’intervento, attraverso i percorsi Pcto, cioè quello che una volta si chiamava alternanza scuola- lavoro. "A differenza di altri corsi – spiega Seghettini – la nostra proposta ha integrato gli studenti nell’operato del Teatro, rendendoli attori delle varie fasi di ideazione, creazione e produzione di un sipario ad hoc, raffigurante Goldoni a Pisa che recita un sonetto nel giardino di palazzo Scotto". Gli studenti delle quarte e quinte del Russoli dunque non si sono trovati davanti ad un progetto pensato da altri e che li avrebbe visti meri esecutori, bensì si sono ingegnati a creare loro stessi, un progetto rispettoso dei vincoli artistici e storici.

"Hanno dato una grandissima prova di passione, di partecipazione, migliorando molto nelle tecniche pittoriche ed in quelle che richiedono artigianalità. L’artigianato è una risorsa per noi ma anche per gli studenti che hanno imparato ad esempio, a rifare i colori come si faceva in passato". Siamo a volte costretti a scrivere di studenti svogliati o dal difficile coinvolgimento nel percorso scolastico mentre ciò non è avvenuto col bel progetto del binomio Teatro Verdi e liceo Russoli.

"Non volevano andare via quando finiva l’orario previsto. Ovviamente per il rispetto delle normative, a malincuore, i ragazzi lasciavano le operazioni in cui erano coinvolti": spiega Seghettini. Il nostro teatro è comunque uno scrigno di ricchezze tutte da esplorare. "Il teatro si presta, ha una vocazione quasi naturale alla didattica – spiega Seghettini – e questo ultimo progetto ne è un esempio calzante. Sarebbe bello in futuro procedere con altri progetti come quello ad esempio di rifare la balaustra della buca d’orchestra, rifarla in stile con le grottesche scultoree a cui potrebbero dedicarsi gli studenti".

Per l’occasione della presentazione del sipario, il Teatro ha regalato ai venti studenti una maglia disegnata dallo stesso Seghettini ma più che la t-shirt quel che conta è il bagaglio di emozioni ed esperienze che il teatro ha regalato.

Carlo Venturini