di Gabriele Masiero
PISA
"Temo che lei abbia travisato la mia posizione e in generale il senso del dibattito che si sta sviluppando nell’Università di Pisa". Lo scrive il rettore Riccardo Zucchi in una lettera di risposta alla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Noemi Di Segni, che lo aveva aspramente criticato per la scelta di far intervenire alla cerimonia inaugurale dell’anno accademico uno studente italo-palestinese che ha attaccato la politica di Israele su Gaza. "Dopo che nella nostra città manifestazioni studentesche sono state interrotte con l’uso della forza - spiega Zucchi - abbiamo sentito il bisogno di dimostrare che l’università è luogo aperto alla libera e pacifica espressione delle opinioni. È stato offerto uno spazio a tutti i gruppi studenteschi che avevano presentato mozioni da discutere nel Senato accademico già programmato per il 14 marzo". In quella sede, ricorda il rettore, la professoressa Alessandra Veronese "ha presentato una mozione a nome di alcuni docenti e studenti appartenenti alla comunità ebraica: la discussione è stata molto ampia, dimostrando che è possibile sviluppare un confronto civile su argomenti complessi e divisivi anche tra persone che hanno storie personali e opinioni molto diverse". Zucchi spiega che il Senato accademico ha respinto la richiesta di boicottaggio e mantenuto "le collaborazioni didattiche e scientifiche con Israele" e si è impegnato "a tutelare tutti i membri della nostra comunità, siano essi di origine israeliana, ebraica, palestinese e di ogni altra etnia o religione, e a promuovere iniziative per creare un ambiente in cui ciascuno si senta al sicuro e si identifichi in un terreno condiviso di rispetto dei diritti e dei valori umani fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita". "La condanna della strage in corso a Gaza e in generale le critiche a specifici atti dell’attuale Governo di Israele - osserva il rettore - non possono essere considerati atti di antisemitismo o mancanza di rispetto per la comunità ebraica: nell’attuale situazione la priorità assoluta è l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e il libero accesso agli aiuti umanitari, nell’auspicio di una soluzione definitiva che, nel rispetto del diritto internazionale, garantisca la pacifica convivenza di tutti i popoli della regione". A Di Segni ,che lo aveva accusato di "rinnegare lo spirito della cerimonia delle scuse del settembre 2018" a 80 anni dalla firma delle leggi razziali: "Non c’è questa volontà, anzi recentemente ho aderito alla proposta di ricostituire il Comitato San Rossore 1938 per proseguire questa attività". Intanto il collettivo universitario Studenti per la Palestina esprime soddisfazione perché l’ateneo ha promesso di impegnarsi "ad aprire corridoi universitari per studenti palestinesi" e perché avvierà una riflessione sulla "definizione di antisemitismo" ma anche sul fatto che saranno valutati caso per caso "gli accordi con le aziende che direttamente o indirettamente contribuiscono alla guerra, tra cui Eni, che ha giacimenti nei territori palestinesi occupati illegalmente da Israele".