REDAZIONE PISA

"Il lavoro dei giornalisti fa crescere le comunità"

Il sottosegretario all’editoria Alberto Barachini a Pisa per parlare di informazione. E il sindaco ringrazia i cronisti: "La vostra professionaità un bene per i pisani".

"Il lavoro dei giornalisti fa crescere le comunità"

di Gabriele Masiero

PISA

"I giornalisti oggi agli occhi della gente non sono più credibili come lo erano prima. È colpa loro? Non credo però penso che anche noi dobbiamo fare una riflessione su questo e riconquistare quella sobrietà che deve caratterizzare la buona informazione". Lo ha detto il sottosegretario all’editoria, Alberto Barachini, intervenendo ieri a Pisa al convegno "Giornalismo pubblico e lo stato dell’informazione in Italia" svoltosi a conclusione del corso di specializzazione dell’ordine dei giornalisti della Toscana. "La sobrietà - ha spiegato - si ottiene con una titolazione degli articoli che corrisponda davvero al fatto raccontato in quell’articolo è più in generale restituendo al lettore un’informazione puntuale su ciò che accade. Questa sobrietà è quanto mai importante anche sul digitale". Per questo, secondo Barachini, "è interessante ciò che sta avvenendo negli Usa dove i gruppi editoriali stanno assumendo analisti dei dati e social media manager capaci di studiare i dati degli utenti e comprendere i loro interessi: una sorta di profilazione non solo per fini commerciali ma anche per comprendere ciò che può essere d’interesse per i lettori e sviluppare un’informazione davvero puntuale rispetto all’attenzione dei lettori". Del resto, ha aggiunto il sindaco Michele Conti, "professionisti dell’informazione non ci si inventa e io da sindaco in questi anni ho misurato personalmente il rispetto e la dedizione con la quale svolgete il vostro lavoro mettendolo al servizio della comunità".

L’avvento del digitale sta trasformando in fretta il mondo dell’informazione, ma non è tutto oro quel che luccica. "Il nostro sostegno all’informazione cartacea - ha assicurato Barachini, rivolgendosi direttamente alla platea di decine di giornalisti toscani collegati da remoto e presenti in Sala delle Baleari a Palazzo Gambacorti - non verrà meno anche perché il digitale non sostituirà mai la carta, tuttavia supporteremo anche l’informazione digitale strutturata e regolata affinché siano tutelati proprio i professionisti che ci lavorano. Il giornalista, e lo dico perché ancora mi sento tale, è pubblico per definizione perché mette il suo lavoro a disposizione della collettività. Per questo penso che il ruolo dell’informazione sia decisivo e debba essere sostenuto". Però i processi di trasformazione digitale devono essere governati, ha concluso il sottosegretario, perché "tra i campanelli di allarme che ci arrivano dallo sviluppo di nuove tecnologie c’è sicuramente quello di utilizzare l’intelligenza artificiale per la produzione di contenuti riducendo così il personale nelle aziende editoriali: purtroppo non è fantascienza ma c’è già chi sta lavorando in questa direzione e dobbiamo invece tutti vigilare per salvaguardare l’operato di tanti professionisti".