Il consiglio comunale di Vecchiano boccia l’idea della nuova base militare destinata ai reparti d’elite dei carabinieri e chiede "al ministero della Difesa e alla Regione Toscana di interrompere l’iter procedurale, per riavviare un percorso chiaro e trasparente, senza consumo di suolo all’interno del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli". L’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza dal centrosinistra e dal consigliere opposizione di Vecchiano civica, Stefano Dini, mentre gli altri due colleghi del suo gruppo, Roberto Sbragia e Mario De Luca, si sono astenuto così come ha fatto anche Vincenzo Carnì (Un Cuore Per Vecchiano).
Questo documento, sottolinea il capogruppo di Vecchiano Insieme, Luca Spinesi, "ribadisce con forza quanto il nostro Comune ha già espresso con la delibera consiliare del 28 settembre 2023: in sintesi esprimiamo la nostra contrarietà verso un’attuale ipotesi progettuale che si presenta incompatibile con la salvaguardia e la tutela del Parco e delle Aree protette, andando contro il principio di tutela ambientale sancito anche dalle recenti modifiche Costituzionali, inoltre esprimiamo la nostra altrettanto irremovibile e più generale contrarietà a una qualunque ipotesi di collocazione della base all’interno del territorio del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, ritenuta incompatibile con le esigenze di tutela".
Il consiglio comunale vecchianese ritiene anche "incongruente una procedura complessa come questa, che comunque va avanti da due anni, dove è inaccettabile la mancanza di trasparenza e partecipazione della cittadinanza" e ribadisce di essere contrario "al parere della Comunità del Parco del 18 settembre 2023, reso senza la necessaria documentazione progettuale, indispensabile per un confronto consapevole ed espresso con due soli voti favorevoli su sette componenti della Comunità: in un momento storico e sociale di profonda crisi economica che incide su tutti gli aspetti del quotidiano di milioni di persone, non appare equo investire risorse ingenti in strutture militari, di difesa o offesa, comunque la si pensi, a svantaggio di altri servizi indispensabili per i cittadini come quelli sanitari, scolastici e sociali".