GABRIELE MASIERO
Cronaca

I miliziani di Hftar a Pisa. Addestrati alla Gamerra. E all’aeroporto militare. La sinistra all’attacco

Bruni (Pd): "Fatti inquietanti, la nostra città culla di pace e cooperazione". Piu (Si): "Quei militari libici in guerra contro i nostri interlocutori ufficiali".

Enrico Bruni (consigliere Pd)

Enrico Bruni (consigliere Pd)

di Gabriele Masiero

L’esercito italiano addestra in alcune basi in Italia (anche a Pisa) i soldati libici del generale Khalifa Haftar. Lo ha rivelato Il Post con una documentata inchiesta giornalistica, corredata da immagini diffuse sui social dai miliziani e che li vedono ritratti nel piazzale del centro di addestramento dei paracadutisti alla caserma "Gamerra" ma anche all’aeroporto militare di Pisa, in altre si vede l’attestato del conseguimento del brevetto firmato dal direttore del Capar, colonnello Antonio D’Agostino. La vicenda sarebbe stata confermata, scrive il Post, da fonti della Difesa italiana. In Libia, però, ci sono due governi che controllano parti diverse del territorio e l’Italia riconosce come legittimo solo il governo di Tripoli, che controlla la metà occidentale del Paese africano, come del resto fanno le Nazioni Unite e l’Unione Europea. La parte orientale è invece controllata da Haftar, che si è scontrato più volte con le forze del governo di Tripoli, e con il quale l’Italia non ha alcuna collaborazione formale.

La vicenda ha sollevato in città un vespaio di polemiche. Il primo ad accendere la miccia è stato il consigliere comunale del Pd, Enrico Bruni; "Ciò che ha rivelato il Post è gravissimo non solo per il coinvolgimento del nostro territorio in un programma opaco, ma soprattutto per la natura delle milizie che stiamo addestrando. Il generale Haftar non è il leader del governo legittimo della Libia: è a capo di una fazione militare nell’est del Paese, non riconosciuta né dall’Onu né dall’Ue. Le forze di Haftar sono direttamente coinvolte in crimini di guerra e gravi violazioni dei diritti umani: a Pisa abbiamo una lunga tradizione di impegno per la pace e la cooperazione internazionale e non possiamo accettare che il nostro territorio diventi spazio di addestramento per attori coinvolti in crimini contro l’umanità". Secondo Anna Piu, coordinatrice provinciale di Sinistra italiana, "il governo Meloni ha il dovere di spiegare a tutti noi quale sia la logica di una scelta che mette in discussione la coerenza della nostra politica estera e rischia di farci apparire complici di uno dei soggetti più ambigui e destabilizzanti dell’area mediterranea: la caserma Gamerra non può diventare il luogo in cui si addestrano forze che rispondono a un generale in guerra contro i nostri stessi interlocutori ufficiali".