
L'allarme per i gatti del litorale pisano
Pisa, 30 maggio 2025 - Le volontarie della colonia felina del litorale pisano mandano un comunicato per segnalare le difficoltà legate all'abbandono dei gatti sul lungomare, soprattutto durante l'estate. «Sul litorale di Pisa, da anni, si susseguono segnalazioni. Sempre le stesse, sempre con lo stesso dolore sullo sfondo: gattini nei bagni, cucciolate improvvise, randagi affamati che appaiono con la bella stagione e spariscono con l’inverno. È un copione che si ripete. Da sempre.
Chi conosce la gestione delle colonie feline a Pisa sa che esiste una procedura chiara: le aggregazioni di gatti devono essere riconosciute ufficialmente, avere un referente, e quindi poter contare su tutela, alimentazione e monitoraggio. Ma sul litorale, questa rete di protezione non c’è. Eppure, i gatti ci sono.
Succede così che in primavera ed estate, quando i ristoranti sono aperti e c’è gente, i gatti riescono a sopravvivere. Ricevono qualche avanzo, un po’ di cibo, forse un gesto di cura. Ma poi tutto si spegne. Arriva l’inverno, i locali chiudono, le persone se ne vanno, e i gatti restano. Restano affamati, si disperdono, vengono investiti. Muoiono. Un ciclo che si rinnova ogni anno: ne restano sempre una o due femmine, che ripopolano in primavera, e tutto ricomincia da capo.
Basta scrivere “litorale” sulla pagina Facebook Pisa Provincia Animali Persi e Ritrovati per vedere una lunghissima sfilza di segnalazioni. Si potrebbe farne un archivio, un libro. Ma il problema resta lì, irrisolto. Quest’anno, dopo l’ennesima segnalazione arrivata via social, io, Susanna e un piccolo gruppo di volontari siamo intervenute al Bagno Corallo. Non era la prima volta. Già nel 2022 erano stati segnalati gattini lì. Questa volta siamo riuscite a prendere cuccioli e mamme, li abbiamo curati, fatti adottare, sterilizzati. E abbiamo trovato un’anima generosa disposta a prendersi cura dei gatti rimasti: cinque o sei giovani, tutti probabilmente nati dalla stessa cucciolata precedente, più cresciutelli e quindi più difficili da socializzare.
A nostre spese li abbiamo testati, castrati e nutriti. Per la prima volta, il Bagno Corallo è stato un luogo sicuro per loro. Ma a maggio, con la riapertura del bagno, sono iniziate le lamentele: i gatti si avvicinano ai tavoli, frugano tra le borse attratti dagli odori, fanno i bisogni sulla sabbia. Ed ecco che quello che per noi era un piccolo miracolo di convivenza diventa un “problema”. Il gestore, comprensibilmente preoccupato per le lamentele e per le possibili ripercussioni economiche, ci chiede di rimuovere i gatti. Ma spostare una colonia non è semplice. Anzi, è illegale. E in questo caso, il terreno è demaniale ma in concessione a privati. Quindi, la domanda resta: si può o non si può istituire una colonia felina ufficiale?
Dal 4 dicembre scorso abbiamo scritto all’Ufficio Ambiente del Comune di Pisa, con mail e PEC, senza ricevere alcuna risposta. E allora, da mesi, facciamo tutto da sole. Ma non dovrebbe essere così. Una riflessione necessaria e un appello alle adozioni. Il punto è che non si tratta solo del Bagno Corallo. Sono tanti i bagni e le attività sul litorale con lo stesso identico problema. E la questione è sempre la stessa: non c’è spazio per i gatti, non c’è volontà di convivere. Perché? Perché tutto ciò che non è umano è visto come un fastidio?
Nel 2025, è ancora così difficile pensare che il mondo non è solo nostro? Che possiamo e dobbiamo imparare a condividere spazi con le altre specie? Per me, ingenuamente forse, quei gatti potevano essere un vanto. Un bagno cat-friendly, in una città che spesso si definisce tale. Invece ci troviamo a dover “togliere di torno” animali che sono nati e cresciuti lì, nel loro ambiente, come se fossero intrusi. Ecco perché scrivo oggi. Non per polemizzare, ma per chiedere ascolto. Da parte delle istituzioni, dell’Ufficio Ambiente, delle persone. Serve un tavolo di confronto, serve una strategia condivisa, serve empatia. Serve, soprattutto, la volontà di ridurre la sofferenza evitabile. Perché lo è, evitabile.
E infine, un appello. I gatti più giovani della colonia, quelli più dolci, quelli che ancora possono trovare una famiglia, stanno cercando casa. Se volete adottare, se volete conoscere uno di loro e cambiare la sua vita, contattateci.»