
I funerali a Zocca
Zocca (Bologna), 16 novembre 2020 - Da ieri il professor Marco Santagata, che ha vissuto a Pisa da quando è entrato alla Normale, riposa accanto a papà Ciro e alla mamma Liliana Maldina nella tomba di famiglia nel cimitero di Zocca (Modena). Le serrande delle attività economiche del paese erano abbassate, in segno di lutto cittadino, proposto dall’Amministrazione comunale, quando la salma è giunta da Pisa dove l’illustre scrittore di fama internazionale è deceduto lunedì scorso. La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa parrocchiale, presieduta da don Martino con la partecipazione del diacono Maurizio Santagata e del Coro del Sacro Cuore di Gesù. Presenti i familiari del defunto: la moglie Maria Cristina con i figli Alessandro, Andrea, Elena e Paolo, i fratelli Giovanna e Giulio, i cugini, i sindaci di Montese e di Zocca con i gonfaloni, l’intera giunta comunale zocchese e tutti i membri della minoranza consiliare. C’erano gli amici, cittadini, Floriano Fini, manager di Vasco, e Licia Beggi Miani, segretaria del Premio Zocca Giovani. Fra le corone di fiori, spiccava quella di Vasco con la moglie Laura e il figlio Luca. Al termine della celebrazione religiosa, il cugino Pierpaolo Santagata ha porto i ringraziamenti della famiglia per la partecipazione e il professor Alberto Bertoni ha ricordato la sia amicizia con l’amico che ci ha lasciati, "che ha trasmesso il suo sapere eccezionale, attraverso la forma narrativa, a un pubblico molto più ampio di quello degli studi universitari. E c’è riuscito molto bene – ha precisato -, perché quello di far parlare Petrarca, Dante e le loro cerchie in modo credibile, come è riuscito a fare, è un fatto di eccezione. Questo suo bisogno divulgativo, che non era di semplificazione, ma apertura e condivisione – ha aggiunto -, si è concentrato anche su Zocca, la sua Itaca". Il riferimento è al Premio letterario Zocca Giovani e la partecipazione di Zocca nel Poesia Festival. "Oggi – ha concluso - io non riesco a dire addio a Marco, gli dico arrivederci, e soprattutto grazie per quello che hai dato a me e alla comunità del mondo letterario ricordando che la letteratura, a tutti i livelli, è sempre, per un laico come me, una forma di preghiera". Anche il sindaco Gianfranco Tanari ha affermato che "Marco non morirà mai perché ci lascia a testimonianza il suo lavoro, l’attaccamento alla sua terra". All’uscita dalla chiesa, il feretro è stato salutato con un lungo applauso, poi, in forma privata, è stato accompagnato al cimitero locale.