Floricoltori in ginocchio per i rincari: "In attesa del rilancio"

Gli imprenditori della mostra mercato ’Verde Pisa’ tentano di arginare le perdite: da chi usa meno le serre a chi coltiva specie diverse

La città saluta il debutto della primavera con la mostra mercato ’Verde Pisa’. Un’ottima occasione per rilanciare il settore del florovivaismo, ultimamente messo in ginocchio dai rincari di gas ed energia. Questo è il primo anno che l’azienda agricola ’Dini’ di Filettole partecipa all’evento con un banco ricco di varietà di piante, un vero e proprio tripudio di colori sul Ponte di Mezzo. "Un’iniziativa di rilancio per le aziende locali che hanno l’opportunità di esporre i propri prodotti in una cornice unica", commenta Francesca Dini. "Non abbiamo fatto in tempo ad uscire dalla crisi della pandemia che un’altra crisi, ancora più devastante, ci ha colpito direttamente". Il caro bollette, sommato all’impennata dei prezzi della benzina, ha fatto lievitare i prezzi anche di piante e fiori. "Questa grave situazione incide profondamente sul nostro guadagno, perché stiamo cercando di mantenere prezzi abbordabili per continuare ad essere competitivi sul mercato".

Una crisi nella crisi infatti "molte aziende stanno ancora facendo i conti con le perdite del primo lockdown del 2020, quando gran parte della produzione era rimasta invenduta". Nonostante le evidenti difficoltà, l’azienda di Filettole non ha rinunciato alla qualità del prodotto nel rispetto dell’ambiente. "Parte delle nostra merce in esposizione proviene da un’azienda che non usa pesticidi e che utilizza vasi di plastica riciclata, in modo da ridurre drasticamente il consumo di plastica e l’inquinamento ambientale". Per rientrare nei costi, invece, c’è chi ha dovuto rinunciare a coltivare alcune specie. "Ho rinunciato alle piante più delicate, come certe specie di capperi o di basilico, perché il costo di produzione in serra, a causa del consumo di elettricità e gas, è diventato proibitivo. Anche se ho una piccola azienda sono stato travolto dalle ripercussioni del conflitto in Ucraina", spiega l’imprenditore Simone Psichedda. "Inoltre, anche i prezzi dei concimi e del terriccio – aggiunge – sono volati alle stelle, perché provengono soprattutto dall’Ucraina".

La speranza, quindi, è quella di un rilancio attraverso le iniziative come ’Verde Pisa’. "Un punto di ripartenza per il settore agricolo – auspica l’espositrice Cinzia Conforti –. Speriamo di ricevere una risposta positiva dai clienti, nonostante le chiare difficoltà di questo periodo".

Ilaria Vallerini