REDAZIONE PISA

"È un lavorone" Pisa negli occhi di 44 personaggi

Il libro intervista di Pierpaolo Corradini, edizioni. Il Campano, si presenta stasera al centro Sms.

"È un lavorone" Pisa negli occhi di 44 personaggi

"È un lavorone". Pierpaolo Corradini aveva l’imbarazzo della scelta nel trovare un titolo pisaneggiante al suo ultimo libro edito da Il Campano, dal titolo emblematico "E’ un lavorone". "Poteva essere anche un quartino dal Montino": dice Corradini oppure, aggiungiamo noi, "Bongiorno e tre ova", o "Vai a rama’ contro vento". L’autore ha setacciato i pisani come si fa con le acciughe nello scolapasta per togliere la farina, e controcorrente ha risalito l’Arno per agguantare le cèe. Cos’ è rimasto? Un pamphlet di 44 interviste ad altrettanti pisani, che si sono "distinti". Ma attenzione nel libro, con foto di Rudy Pessina (altro personaggione con cui fare i conti), non c’è la solita carrellata biografica dei vari Sergio Bontempelli, Aldo Paradossi, Maria Giulia Burresi, Simone Ceccanti, Roan Johnson (solo per citarne alcuni) bensì ogni personaggio è stimolato a dire la sua.

A dire la sua, su cosa? "Beh ad esempio su che cos’è la pisanità? È possibile trovare degli atteggiamenti, dei comportamenti o addirittura una filosofia di vita che contraddistingua un pisano o una pisana? Com’è cambiata Pisa negli ultimi 50 anni? Quali sono state le principali trasformazioni in ambito economico, sociale e urbanistico?" dichiara l’autore. Ad ogni personaggio si chiede come sia cambiata la città ma anche il piatto preferito, la frase simbolo del genius loci. Ecco allora che i personaggi non sono passivi tra le pagine del libro ma dicono la loro da protagonisti; Corradini cioè fa un passo nel dietro le quinte. Ad esempio, Nicola Piegaia anima e memoria dell’Hotel Victoria, nasce nella casa di cura in via della Faggiola da padre pisano (nonni lucchesi) e madre inglese di un paesino vicino Liverpool. Lui sulla metamorfosi di Pisa scrive: "Ricordo sicuramente Pisa come una città di proteste. Ero piccolino e mi sembrava di essere in un film: c’erano cortei ogni due giorni, sembrava una guerra, solo che invece di vederla in televisione in bianco e nero la vedevi dal vivo sui lungarni. Pisa in generale era comunque una città assopita, alle 21.30 non c’era nessuno in giro. Ma ne guadagnava la qualità della vita nell’abitare in città: stare in centro storico era bello. Oggi la situazione si è ribaltata e si sta meglio fuori che in centro".

Se a Pisa c’è un commerciante che ti sorride sempre quando entri e che con la massima gentilezza ti chiede se hai bisogno di aiuto, quello è Raoul di Gioacchino della Libreria dei ragazzi. "Mi ricordo che ai miei tempi – dice di Gioacchino - andavamo a mensa con 200 lire. Ora si possono spendere anche 30 euro per una serata di aperitivi. E non credo che un tempo non ce lo potessimo permettere, è solo cambiata la mentalità, e non è detto che questa sia necessariamente una cosa negativa". Un altro cambiamento secondo il libraio è che "…oggi chi vuole venire in centro magari deve spendere 7-8 euro di parcheggio. Sicuramente rimpiango quei mercoledì e sabato in cui c’era il mercato in piazza San Paolo all’Orto: solo in quelle due giornate lì facevamo l’incasso che facciamo ora in una settimana". Il libro di Corradini viene presentato oggi, ore 18.30 all’Sms.

Carlo Venturini