
Per la prima volta a Pisa le opere provenienti dai Musei d’Arte Orientale di Genova e Venezia, oltre che da collezioni private italiane e nipponiche. La mostra-evento fino al 23 febbraio 202.
"È il Leonardo da Vinci giapponese". Così si esprime Rossella Menegazzo, curatrice della mostra "Hokusai maestro eclettico" a Palazzo Blu fino al 23 febbraio. L’opera intitolata "La grande onda" del maestro giapponese, è talmente famosa che viene quasi da "tralasciarla" visto la sua estenuante riproduzione. Da tralasciare, e concentrarsi sulla ricchezza, raffinatezza e densità delle opere esposte; si va dalle Trentasei vedute del Monte Fuji, passando ai biglietti da visita e di invito (Surinomo), ai manga, alle opere pittoriche e poi agli shunga, album raffinatissimi di arte erotica che aggiravano la censura grazie a copertine elegantissime. "Questa è una mostra da visitare più volte – invita Menegazzo – ed è da guardare avvicinandosi all’opera per cogliere la precisione dei dettagli. Per apprezzare veramente l’arte del maestro, ci vuole pazienza, ci vuole tempo, un tempo che è diverso dal nostro". I visitatori gradiranno la ricca sequela di manga che non sono quelli nell’accezione contemporanea, bensì sono taccuini, appunti didattici disegnati con scene di vita quotidiana, studi del movimento dei corpi e da qui l’assonanza con Leonardo. La sede espositiva di Palazzo Blu, è appropriata per più motivi ma anche perché: "L’opera "La grande onda" è realizzata con il blu di Prussia": precisa Menegazzo. Il direttore dell’Istituto giapponese di cultura, Fumio Matsunaga aggiunge: "Hokusai è un genio speciale, è speciale per la condizione di povertà affrontata ma ha saputo incantare tutti i ceti perché nelle sue opere c’è lo sfondo sociale di quel periodo". Ed ecco che compaiono accanto a scene di vita e paesaggi, donne bellissime, sale da tè, abiti sontuosi e raffinati come le acconciature inglobando ed illustrando la realtà ed i sogni alla "moda" di quell’epoca. Il presidente di Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi dice: "Con oltre duecento opere sue e di alcuni dei suoi allievi più vicini, provenienti dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, dal Museo d’Arte Orientale di Venezia e da collezioni private, è proposto un affascinante racconto che ne mostra l’eccentricità, il talento ma anche il rapporto con il mercato del tempo. Oltre alla produzione di massa più nota al pubblico, quella delle vedute celebri, in particolare del Monte Fuji, dei manga, veri e propri manuali per amatori e professionisti pittori, viene esposta la produzione più ricercata legata al mondo letterario e poetico con una grande selezione di surimono". "Si tratta di una mostra dal fascino inusuale – dice il presidente di Fondazione Pisa, Stefano Del Corso - con la quale, Palazzo Blu valorizza importanti collezioni d’arte giapponese di fine ‘800 e al tempo stesso si proietta e proietta Pisa nel prossimo futuro, stabilendo un ponte ideale con la cultura del paese che ospiterà ad Osaka l’Expo 2025". Il sindaco di Pisa Michele Conti aggiunge: "Quest’anno lo sguardo dei curatori si è posato sul lontano Oriente, in particolare sulla produzione di un artista, Hokusai, che è una delle figure più rilevanti della storia dell’arte mondiale. Un artista che gode ancora oggi di una grande popolarità, anche tra i giovani, forse per merito di quel linguaggio visivo universale che non conosce barriere". La Grande onda dunque, è ancora potente, si rigenera con rinnovato vigore grazie alle nuove generazioni che ne sono ispirate. L’esposizione è a cura di Mondo mostre.
Carlo Venturini