All’interno del Centro Trasfusionale di Cisanello, il dottor Alessandro Mazzoni ci spiega che i donatori possono scegliere se effettuare una donazione di sangue intero, oppure selettiva, dove attraverso una macchina possono essere estratti solo gli emocomponenti specifici. Ogni frutto delle donazioni viene contenuto in delle apposite sacche, che vengono mandate nell’Officina Trasfusionale, la nostra prossima destinazione. Il dottor Mazzoni ci conduce all’interno dell’Officina Trasfusionale dell’Ospedale di Cisanello, adiacente al Centro Trasfusionale, dove arriva il materiale delle donazioni di tutta l’Area Vasta Nord-Ovest. "La struttura è nata nel 2015 – spiega la direttrice, dottoressa Maria Lanza - per accentrare l’attività di lavorazione, validazione e stoccaggio del sangue, che prima venivano fatte in ogni singolo centro trasfusionale. Con l’accentramento, le procedure sono standardizzate e possiamo gestire in un singolo posto tutte le risorse ed effettuare distribuzioni per necessità".
Ci accompagnano in una stanza piena di centrifughe che, refrigerate per mantenere le temperature giuste, dividono globuli rossi, plasma e piastrine in tre sacche differenti. Le sacche separate prendono due destini: il plasma, contendendo fattori di coagulazione che devono essere cristallizzati subito, viene abbattuto con un congelamento rapido. Le sacche vengono inserite in un macchinario che le abbatte velocemente a -80°. Il plasma congelato viene poi conservato in celle frigorifere a -40°, in attesa di essere utilizzate per creare farmaci salvavita per tutta la popolazione. I globuli rossi invece vengono stoccati in attesa degli esami di validazione e poi spediti nei vari centri. Le celle di contenimento del sangue ci raccontano una realtà molto complessa: la grande carenza di sangue 0 negativo. I direttori dei centri spiegano che questo dipende dalla caratteristica del gruppo sanguigno che, come donatore universale, viene utilizzato durante le urgenze, quando non c’è tempo di fare esami ematici. I centri trasfusionali devono sempre garantire una quota minima per le urgenze anche a costo di rimandare degli interventi programmati. Durante la nostra visita erano conservate nel frigo una decina di sacche di sangue da distribuire, ma come spiega la dottoressa Lanza "Arrivano in media una quarantina di richieste al giorno. Attraverso una buona distribuzione da parte dei centri si riescono a gestire la maggior parte dei problemi. Se la situazione è tragica, oltre a noi mettiamo in moto la Regione". Un impegno costante per valorizzare quell’atto di grande gentilezza e solidarietà che è la donazione.
Mario Ferrari