PISA
Cronaca

"Donna di 79 anni uccisa con un pugno Ma dopo rapina, qui solo raptus"

Il 17 ottobre 2021 davanti al bar Jolly per l’assalto ad Alberto Barsanti, intervenne la stessa Volante

PISA

Gli stessi giovani agenti erano intervenuti su un fatto simile, con una differenza: quel 17 ottobre 2021 la donna cercò di derubare la vittima. Mentre lunedì non ci sarebbe stata alcuna motivazione dietro alla violenza che ha portato Piero Orsini alla morte cerebrale. "Il 24enne, dopo aver aggredito i due uomini, è scappato in una strada a fondo chiuso, poi, sentendo trambusto, si è affacciato di nuovo in via Bovio", raccontano i poliziotti delle Volanti. E’ allora che è stato circondato e preso. "Sono operatori - spiega il commissario capo Giovanni D’Allestro, dirigente Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico - formati per trattare anche con persone in stato di forte agitazione, il giovane era come in preda a un raptus e avrebbe potuto colpire chiunque. Hanno anche il taser in dotazione, ma non è stato necessario usarlo".

"E’ stato calmato dal padre – aggiungono i poliziotti – Aveva solo qualche flash sul signore (Piero), ma non ha detto altro. Non ricorda perché l’ha fatto. Sa solo di essere stato molto arrabbiato in quel momento".

Nell’altro episodio, il 79enne Alberto Barsanti dopo 17 giorni di ospadele non era sopravvissuto alle gravi lesioni riportate. L’assalto sembra fosse stato, appunto, un tentativo di sottrarre denaro all’uomo.

La donna, una 35enne di origine romena, che si trova ora alla Rems, dopo un periodo in carcere, era accusata di omicidio preterintenzionale e rapina: ma - lo ha stabilito la giudice Nunzia Castellano (pm Mantovani) - non è in grado di essere processata. E’ stata dichiarata non idonea, disposta la revisione dopo sei mesi.

E’ stata trasferita per la "sua pericolosità sociale" in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Quel 17 ottobre 2021 il pensionato stava tornando a casa, a Ghezzano (San Giuliano), dopo aver acquistato il giornale all’edicola in Don Bosco. Ma, all’altezza della pasticceria Jolly, era stato avvicinato dalla giovane che forse aveva pensato che lui avesse appena ritirato i soldi dalla banca che si trova di fronte. "Mi voleva derubare", aveva raccontato lui alla moglie mentre era ancora ricoverato.

Tra i due, in strada, ne era nato un confronto fisico. "Lei era in bici, mi ha strattonato, poi è partita". Uno schiaffo e un pugno, per l’accusa. L’uomo era caduto sbattendo la testa contro un palo e poi sul marciapiede. Aveva perso molto sangue, lei nel frattempo, era scappata, ma era stata vista da alcuni testimoni. Il pensionato era stato soccorso e portato al Pronto soccorso in codice rosso.

Da subito i sanitari avevano capito che la situazione era grave, aveva numerose fratture.

Sul posto era intervenuta la polizia con la stessa Volante in turno lunedì pomeriggio, poi la Scientifica per i rilievi e la Mobile. Molto il sangue anche in questo caso. Si era avviata una ricerca anche sui social e nel quartiere. I medici avevano tentato di salvare il pensionato ma, dopo due settimane era deceduto.

La 35enne è stata poi rintracciata e arrestata. E’ stata disposta una perizia per valutare se potesse stare sotto processo. Difesa dall’avvocato Massimo Parenti, si trova ancora nella Rems.

An. Cas.